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Il riflusso del pessimismo delle imprese italiane

Redazione

Un'indagine di Banca d’Italia conferma che il clima economico è deprimente

Le imprese stanno cominciando a rivalutare in peggio la situazione economica italiana per effetto diretto dell’incertezza politica e della politica economica del governo Lega-M5s. Secondo una indagine di Banca d’Italia, condotta tra il 26 novembre e il 17 dicembre dell’anno scorso, c’è “un netto deterioramento in tutti i settori di attività” nei giudizi delle imprese in merito alla “situazione economica” e questa evoluzione, dice Banca d’Italia, è “in parte attribuibile all’incertezza relativa a fattori economici e politici”. Il calo della produzione industriale dell’1,6 per cento a novembre rispetto a settembre, dopo una crescita pur altalenante dal 2014, ha contribuito a rafforzare la convinzione che l’Italia abbia intrapreso una china recessiva con il pil del terzo trimestre negativo (meno 0,1 per cento) e sarà probabilmente declinante anche alla fine dell’anno nel contesto di un generale indebolimento dell’Eurozona. Diversi settori che producono beni intermedi (come chimica, tessile, macchine per trasporto, metallurgia) hanno cominciato a rallentare le importazioni di materie prime e di conseguenza la produzione. Anche Francia, Spagna e Germania rallentano. La crisi italiana è però indipendente dalla frenata in Germania, ma gli effetti negativi del rallentamento dell’industria automobilistica tedesca si farà sentire più in là. Bank of America Merrill Lynch, ad esempio, si attende un rallentamento alla fine dell’anno scorso e un peggioramento nei mesi in corso. L’agenzia Standard & Poor’s stima più 0,7 nel 2019. La politica ha giocato un ruolo cruciale secondo Paolo Onofri, presidente di Prometeia, una società di consulenza che stima una crescita dello 0,5 per cento quest’anno, ovvero la metà delle previsioni del governo. “Le troppe parole in libertà e l’incertezza politica fanno male all’economia, su cui pesa soprattutto la riduzione degli investimenti pubblici”. L’impressione è quella di un’economia su un crinale ma rivolta con la faccia verso il vuoto. “Stiamo assistendo a un rallentamento della crescita, particolarmente acuto in Italia. D’altro canto la nostra economia da un quarto di secolo cresce meno di quelle della maggior parte dei paesi avanzati”, ha detto il direttore generale di Banca D’Italia, Salvatore Rossi, a Repubblica. Comincia a fare freddo là fuori e l’Italia, come ormai accade da anni, è impreparata a proteggersi. Un riflusso del pessimismo è comprensibile.

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