Foto di Fred Romero via Flickr

Anche poco, purché molto lontano

Redazione

Sollievo post rating in Borsa, ma c’è aria di fuga dei capitali privati dall’Italia

Il rinvio del declassamento di Standard & Poor’s lunedì è stato festeggiato da una Borsa in rialzo di due punti e uno spread in ribasso sotto i 300. Il sollievo è stato di tutta Europa, ma a influire su Piazza Affari sono state anche la speranza di un compromesso con Bruxelles sulla legge di Bilancio, qualche acquisto dei fondi hedge, e assicurazioni di Matteo Salvini su un piano per ricapitalizzare le banche sulle quali incombono i prossimi stress test. Non c’è bisogno di essere parte dell’“attacco sconsiderato” al governo del popolo e al M5s denunciato da Luigi Di Maio per non vedere, intanto, la schizofrenia tra i 4 miliardi di prelievo su banche e assicurazioni e la promessa di pronto soccorso.

  

Ma c’è un fenomeno sul quale il governo si guarda bene dal dire una parola, mentre molti giornali lo relegano tra i consigli finanziari: la fuga di capitali famigliari all’estero, in accelerazione tra settembre e ottobre, che si aggiunge ai massicci disinvestimenti stranieri. Le cifre arriveranno con i dati di Banca d’Italia sui saldi di liquidità di settembre; per il Sole 24 Ore gli importi medi spostati all’estero sarebbero di 100-200 mila euro e riguarderebbero famiglie benestanti ma non ricchissime. Queste ultime, che detengono 800 dei 4.500 miliardi di ricchezza privata, si attrezzano diversamente. “E’ la fascia intermedia – dicono gli esperti – che sposta soldi nel posto più vicino oltrefrontiera, pagando ciò che c’è da pagare”. Almeno 75 mila privati hanno spedito risparmi all’estero in estate, ora la fila si ingrossa. I movimenti tracciati non mettono al riparo dal fisco né da una patrimoniale: la molla è invece il timore che Lega o M5s accennino anche lontanamente all’uscita dall’euro: sette telefonate su dieci ai gestori riguardano il rischio di incidente politico. Il risparmio liquido in conto corrente è triplicato a 1.600 miliardi, mentre la Consob segnala cali del 50 per cento nel risparmio gestito. Colpa dell’azzardo europeo del governo. Perfino il condono salviniano rischia di sfracellarsi se i soldi vanno in direzione opposta.

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