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La Borsa italiana è nervosa nel giorno del giudizio sulla manovra

Mariarosaria Marchesano

Seduta incerta in attesa dell’approvazione e dell’invio a Bruxelles del documento programmatico. Mancano coperture per 2 miliardi di euro. Spread sopra quota 300. E le Borse Ue guardano al consiglio europeo del 17-18 ottobre su sicurezza, migranti e Brexit

Nel giorno in cui si riunisce il Consiglio dei ministri per approvare la manovra economica e inviarla in serata alla Commissione europea, Piazza Affari apre la seduta in lieve rialzo in linea con le altre Borse europee, per poi virare quasi subito in territorio negativo. L’attenzione dei mercati del Vecchio continente, oltre che sulla situazione dei conti pubblici italiani che viene valutata come un elemento di rischio potenziale, questa settimana è concentrata sul nuovo fronte di tensione nei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Giappone e sulla riunione del Consiglio europeo del 17-18 ottobre (a cui dovrebbe partecipare anche il premier italiano Giuseppe Conte) che ha tre temi bollenti sul tavolo: sicurezza, migrazioni e, soprattutto, Brexit (sarà passato in rassegna lo stato d’avanzamento degli accordi con il Regno Unito per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea). Tutto questo mentre si apre una riflessione sul risultato delle elezioni in Baviera che ha visto la vittoria dei verdi, il rafforzamento del partito populista e la sostanziale sconfitta degli alleati della Merkel.

   

Tornando alla situazione italiana, stamattina lo spread con i titoli di stato tedeschi resta sopra i 300 punti base in una giornata che si annuncia comunque complicata per far quadrare i conti intorno alla manovra. Gli investitori sanno che la situazione è arrivata a un punto di svolta e restano, guardinghi, alla finestra. Il Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio inizierà in un clima teso, dopo il pressing esercitato nei confronti dell’Italia dal Fondo monetario internazionale e dalla Bce sul rispetto del Patto di stabilità e dei vincoli di bilancio. E il vertice che si è svolto ieri sera a Palazzo Chigi pare non sia servito per arrivare a una soluzione condivisa su uno dei nodi più urgenti rappresentato dalla pace fiscale (mancherebbero infatti 2 miliardi per le coperture).

   

La Commissione avrà una settimana di tempo per individuare elementi di incompatibilità e due per respingere, eventualmente, la proposta. Dal punto di vista della Commissione le misure critiche restano il deficit al 2,4 per cento in rapporto al Pil per il 2019 e l’attuazione del reddito di cittadinanza (dalle ultime riunioni preliminari di governo è emerso che il 47 per cento dei sussidi andrà al Nord Italia).

  

Nelle ultime due settimane, la nota di aggiornamento del Def, documento su cui viene costruita la manovra economica, è stata al centro di forti polemiche per la sua sostenibilità e ha subìto la bocciatura da parte dell’ufficio Bilancio del Parlamento, della Corte dei Conti e della Banca d’Italia. per avere provocato un’impennata dello spread, cosa che a sua volta ha avuto come effetto il raddoppio dei rendimenti dei titoli di stato italiani nelle ultime aste. Fonti vicino alla Bce, nel frattempo, hanno colto la palla al balzo per far sapere che Francoforte non potrebbe intervenire in caso di bisogno a favore dell’Italia  (come auspicato dal ministro Paolo Savona) se non all’interno di un piano di salvataggio concordato che prevederebbe enormi sacrifici per l’Italia.