Donald Trump e Justin Trudeau (foto LaPresse)

Abbasso il Nafta, viva il Nafta 2

Redazione

Per ora le vittorie commerciali di Trump sono minime. Tranne in Cina

L’accordo di domenica sera – a mezzanotte, poco prima della scadenza dei negoziati – con il Canada è un’altra vittoria di Donald Trump nella sua guerra contro il sistema del commercio internazionale. Il Nafta (North American Free Trade Agreement) ora diverrà l’Usmca (United States Mexico Canada Agreement). Nella stessa settimana aveva già ottenuto che la Corea del sud acconsentisse a negoziare un nuovo accordo sotto la minaccia di tariffe punitive ed era anche riuscito a convincere l’ultimo dei grandi partner commerciali riottosi, il Giappone, a dire sì all’inizio di negoziati bilaterali. Quest’estate aveva portato al tavolo l’Unione europea. Per ora non si tratta di grandi stravolgimenti del libero commercio, quelli che facevano inorridire i suoi consiglieri economici e li spingevano a rubare le lettere dalla scrivania di Trump.

 

Si tratta invece di cambi quasi minimi. La rivista economica Bloomberg nota che il nuovo accordo Usmca che Trump definisce “l’accordo commerciale più avanzato del mondo” è in pratica uguale al Nafta che Trump definisce “l’accordo commerciale peggiore di sempre”. C’è un unico caso dove Trump ha fatto subito sul serio: la Cina, che infatti sta facendo i conti con un rallentamento improvviso dell’economia dopo che i dazi americani hanno colpito beni per 250 miliardi di dollari e minacciano di colpirne presto altri 257, più o meno tutto il volume delle esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti. Il livello delle esportazioni cinesi è già tornato indietro di due anni e mezzo, e non è che il primo effetto. Gli esperti temono che Pechino non lascerà correre, si prevedono problemi.

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