Foto Colin Howley via Flickr

Viva la Rustichella

Michele Masneri

La rivincita del cibo d’autostrada nostrano che finisce alla festa del New Yorker tra futuristi e startupper

Il panino Fattoria si nobilita e finisce sul New Yorker. Autogrill festeggia infatti i suoi 40 anni a New York con la partecipazione al festival tecnologico del settimanale americano. Al TechFest del 6 ottobre ci sarà una apposita sessione dedicata all’immancabile cibo, con un intervento dell’amministratore delegato dell’azienda italiana, Gianmario Tondato da Ruos. Il festival del New Yorker prevede fondamentali dibattiti su vasti temi dello scibile, alla presenza del direttore David Remnick. Scrittori, innovatori e manager saranno a discutere di futuri possibili. Tra i vari panel si parlerà del futuro dell’intrattenimento, con il chairman di Snap Michael Lynton (per capire se Silicon Valley si mangerà definitivamente Hollywood); dell’ultima moda di Silicon Valley cioè la vita infinita, tra elisir e tentazioni sovrumaniste dei magnati che non accettano di invecchiare, con Bill Maris, fondatore della startup Section 32 ed ex ceo di Google Ventures, il fondo di investimento dell’aziendona di Mountain View. E Thomas Rando, direttore del centro i biologia e invecchiamento della facoltà di medicina di Stanford. E poi il rapporto uomo-macchina, con il mitologico campione di scacchi Gary Kasparov, insieme alla cervellona dell’intelligenza artificiale del Mit Daniela Rus.

 

Nel panel sul cibo, oltre all’ad di Autogrill, ci sarà anche il boss di HMS Host, controllata dell’azienda italiana che in America è un’istituzione – gestisce infatti la maggior parte di bar e ristoranti di tutti gli aeroporti. E’ anche proprietaria di un edificio-simbolo come il Theme Building all’aeroporto di Los Angeles, che ospita le sue cucine. Hms Host fu comprata nel 1999 da Autogrill che così rimane il principale ristoratore di aeroporti (il presidente Gilberto Benetton sarà insignito a New York del premio 2017 del Gei-Gruppo esponenti italiani). Autogrill nasce nel 1977 con la fusione dei ristoranti autostradali di Motta, Alemagna e Pavesi, sorti trent’anni prima con geniale intuizione di Mario Pavesi, un lumbard che voleva sfamare gli automobilisti cavalcando la motorizzazione di massa; vennero poi i ristoranti “a ponte” dell’architetto Angelo Bianchetti (ma erano nati prima in America, in Oklahoma). Il rapporto di Autogrill con gli Usa è dunque antico: gli americani in Italia raccontano spesso trasognati delle loro soste nei ristorantini a bordo autostrada (una realtà che non esiste negli Stati Uniti, o se esiste prevede solo fetidi fast food). Il pregevole sito per sbafatori Eater consiglia soprattutto ai viaggiatori due prelibatezze: il Pocket Coffee e il panino Rustichella.

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