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Di cosa parlare stasera a cena
Sull'Ucraina non contano i buoni sentimenti, ma i rapporti di forza
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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Servono trasparenza e onestà, dice Friedrich Merz, per arrivare alla pace nella martoriata Ucraina. Il cancelliere ha fatto espressamente riferimento alla Russia, per chiarire da quale parte manchino sia la trasparenza sia l’onestà. Ma faremmo un torto all’intelligenza politica di Merz se la questione fosse tutta qui o se gli attribuissimo l’idea che questa crisi può essere risolta attingendo al moralismo e ai buoni sentimenti. Il cancelliere tedesco sa benissimo che a contare sono i rapporti di forza e sta lavorando, senza troppo clamore, per riequilibrarli dopo che l’Europa ha lasciato stare la questione della difesa per troppi anni. Merz sa anche che la Russia gioca un super bluff quando minaccia di prolungare la guerra per chissà quali obiettivi, mentre le sue risorse economiche e umane e la morale del popolo russo continuano a ridursi e il senso della grande offensiva contro l’Ucraina già sfuggente è diventato del tutto incomprensibile dal punto di vista militare (mentre solo un delirio nostalgico può fondarlo sul piano storico-politico). Il punto è capire per chi gioca il tempo. La Russia, bluffando, finge di averne a volontà e di poter attendere, l’Europa, con i suoi volenterosi, mostra di credere che, invece, sono i paesi democratici e liberi a poter guadagnare dalla riorganizzazione dei prossimi anni e a poter affrontare anche un parziale ricambio della loro classe dirigente. I volenterosi, a proposito, torneranno a vedersi il 6 gennaio, lo ha fatto sapere Volodymyr Zelensky.
La micidiale crisi in cui si trova la Russia. In questo scenario sembra abbastanza patetico il tentativo russo di diffondere la notizia (falsa) dell’attacco a una delle case di Putin, per creare un caso di guerra, come se i comandanti russi si facessero scrupoli ad attaccare, con o senza episodi specifici da vendicare. La figura internazionale è pessima, con lo stesso ministro degli esteri incappato in spiegazioni balbettate e non credibili quando richiesto di riferire sui dettagli dell’attentato. E per gli ucraini è grave che alcuni capi di stato abbiano dato credito alla versione russa senza controllare.
Le tre "cose" principali
Fatto#1
L’Italia mantiene il contatto con il gruppo di testa in Europa per il sostegno all’Ucraina, il decreto passa e le mosse capziose e oggettivamente putinizzanti di qualche leghista non bastano a svuotarlo.
Fatto#2
E l’Ue tiene aperte le porte per l’adesione dell’Ucraina, a dispetto della propaganda.
Fatto#3
Passa la legge di bilancio ed è la certificazione della linea moderata, mentre l’estremismo caciarone dei salviniani (più che di Salvini stesso) viene messo in bacheca tra gli ordini del giorno di cui nessuno si ricorderà. L’opposizione del Pd oscilla tra la definizione di manovra “sbagliata e austera” a quella di “intervento utile solo per i ricchi” e Elly Schlein approfitta delle critiche alla legge di bilancio per dirsi fiduciosa nella vittoria alle prossime elezioni (che comunque arriveranno alla fine della legislatura). Insieme al bilancio l’Italia può accogliere la nuova rata del Pnrr, il cui effetto stabilizzatore sia sul piano finanziario sia su quello programmatico è sempre più evidente.
Oggi in pillole
- Trump ha fatto bombardare un porto in Venezuela.
- Bloccato per un guasto il tunnel della Manica, tra confusione, appuntamenti che saltano e rimborsi da chiedere.
- Roberto Gualtieri può fare un bilancio sereno del Giubileo e di ciò che resterà per la città.
- I canadesi, saggiamente, vogliono poter comprare frutta e verdura dai paesi Mercosur.
- Freddo e neve, ma per poco, e poi forse torna un po’ di gelo dal 6 gennaio.
- E il caldo esagerato del 2025.
- Gli scozzesi festeggiano la fine dell’anno con un corteo spettacolare.