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di cosa parlare stasera a cena

Le deboli obiezioni alla manovra di bilancio 2026

Giuseppe De Filippi

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A vedere le obiezioni tecniche (durante le audizioni parlamentari) c’è da immaginare che la manovra di bilancio per il 2026 non cambierà molto. Se la critica più forte, quella che arriva dall’analisi dell’Istat, è che il (piccolo) taglio Irpef va a vantaggio di chi…paga l’Irpef allora non c’è molto da dibattere. Mentre non sembra tema di grande discussione l’obiezione della Corte dei Conti contro la rottamazione, dove si osserva che abbattendo gli oneri da sanzioni e allungando i tempi di pagamento lo stato perde qualcosa in termini di interessi. È il succo delle rottamazioni e, come è noto, è il meccanismo che dovrebbe consentire il rientro di contribuenti di un certo rilievo nel giro dei rapporti ordinari con l’agenzia delle entrate. Per Giancarlo Giorgetti, insomma, il confronto parlamentare sembra più facile del previsto. Mentre l’attenzione dell’opposizione, mamdanizzata o un po’ franceseggiante, si sposta sull’obiettivo della tassa per i super ricchi, cioè un progetto tanto ambizioso quanto poco rilevante per i conti pubblici e per gli obiettivi economici della politica di bilancio.

 

Le tre "cose" principali

 

Fatto #1

Chi potrebbe fermare i massacri in Sudan

 

Fatto #2

Il poco che si sa dei gruppi anti-Putin che agiscono in Russia per sabotare la guerra dall’interno

 

Fatto #3

I democratici che provano a fare opposizione e dare un’alternativa a Trump

 

Oggi in pillole