
Foto Ansa
Di cosa parlare stasera a cena
L'Iran non ha più difese aeree e c'entra la Siria
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
Per leggere la versione senza paywall, iscriviti alla newsletter "Di cosa parlare stasera a cena" a questo link: è gratis!
L’Iran non ha più difese aeree, il regime islamico autoritario e repressivo è ora completamente esposto agli attacchi israeliani, sostenuti da una solida rete di informazioni locali. La partita si va definendo, con la ragionevole previsione di qualche scontro di potere da cui emerga il futuro dell’Iran. Un segnale è arrivato dalla nuova Siria, i cui capi sono sempre più desiderosi di mostrare la disponibilità a schierarsi con il campo occidentale e di lasciare i vecchi legami con la Russia. I siriani avrebbero proposto l’utilizzo del loro spazio aereo per le attività di intercettazioni dei missili lanciati dall’Iran verso Israele. È vero che l’Iran ha ormai una capacità offensiva missilistica molto ridotta, a causa degli attacchi israeliani alle infrastrutture, ma in termini politici l’offerta siriana è di grande importanza, anche per provare a capire come sarà il medio oriente dopo questa guerra. E la lettura politica andrebbe applicata anche alle scelte, un po’ tremebonde, dei paesi europei. Sempre abili nell’affidare ad altri il peso della loro sicurezza.
L’Iran tenta la carta tardiva della diplomazia (ma il rapporto Aiea aveva segnato un punto di passaggio).
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Al G7 prevale, in varie forme, il sostegno a Israele. I paesi europei sono compatti nell’affermare che l’Iran non dovrà mai avere l’arma atomica e che Israele ha diritto a difendersi. Donald Trump, come al solito, non rivela in modo chiaro il suo pensiero, ma non si allinea alle scelte europee.
Fatto #2
Fatto #3
La famiglia Trump, Donald in testa (esente, com’è, da quelli che in Italia chiamiamo conflitti di interesse), si butta sul business della telefonia. Un mercato, va detto, in cui è spietata la concorrenza sia tra costruttori di apparati sia tra gestori del traffico di dati e comunicazioni. In entrambi i casi i margini da anni sono estremamente ridotti. In ogni caso i Trump credono di poter guadagnare con i cellulari e con le telecomunicazioni. Nell’occasione va ricordato che l’attuale presidente, nella prima metà della sua vita, ha portato al fallimento tutti i business che ha tentato in proprio, compresi i casinò, e che, perciò, la telefonia non farebbe altro che allungare la lista.
Oggi in pillole
- Quando Trump apprezzava e ammirava l’uso della forza in Cina per reprimere le proteste politiche
- La nuova comandante del controspionaggio inglese
- A proposito di G7 in Canada, c’è anche da parlare della bellezza naturale delle zone ai piedi delle Montagne rocciose nel versante canadese
- Anche al Louvre possono capitare ritardi, chiusure e lunghe file
- A Barcellona le pistole ad acqua contro i turisti
- Alla Nazionale servono voglia ed energia
- Che poi lo dice pure il corrispondente del Times
- Il calcio intossicato, con la Salernitana che chiede, con qualche ragione, il rinvio della cruciale partita di ritorno con la Sampdoria
- La vita (molto newyorkese) di Lauren Lauder