Di cosa parlare a cena stasera

Meloni batta un colpo sulla politica economica italiana

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Per leggere la versione senza paywall, iscriviti alla newsletter "Di cosa parlare stasera a cena" a questo link: è gratis!


 

Tregua politica forzata dal Natale e forse un po’ desiderata. Non basteranno i due giorni di apparente ripresa tra passaggio della manovra alla Camera e decreto milleproroghe a risvegliare davvero il dibattito pubblico. Ma poi riprenderà tutto e scopriremo, qui c’è uno spunto divertente per le chiacchiere in queste cene quasi festive, che il governo, dopo la scenata sul Mes, è più che mai costretto negli schemi europei e mostra una dipendenza massima rispetto ai vincoli dei mercati finanziari. Senza il paracadute assicurativo del Mes siamo più esposti e non meno a ciò che gli altri paesi del club europeo riterranno opportuno per un paese campione nel debito e schiappa nella crescita. La politica economica ha bisogno di essere guidata, altrimenti resta appannaggio della maggioranza parlamentare eterogenea trainata dai no-euro leghisti, con stampella a 5 stelle. Il presidente del Consiglio, di solito avvezza ai toni grintosi, sembra un po’ assente dalla scena economica. Non si avverte la sua grinta e certamente non la sostituisce lo straniato Giancarlo Giorgetti. Resta solo un po’ di lavoro tecnico sulla delega fiscale. Ma da Palazzo Chigi sarebbe bene che venisse qualche colpo forte, anche perché, qualora si dovesse ballare un po’ sui mercati finanziari, è alla presidenza del consiglio che si guarderà per avere indicazioni

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Qualche consiglio per poter parlare in queste cene un po’ festive di Hamas e di ciò che fa l’esercito israeliano

 

Fatto #2

Ora a Mosca dicono, mentendo, che il loro obiettivo era fermare la controffensiva ucraina. Ovviamente non è vero. Ma la questione ora è capire se il tempo, ce ne vorrà ancora molto, gioca a favore dei russi, come ritengono in molti, o degli ucraini, come potrebbe rivelarsi sorprendendo gli analisti più vocianti. Di certo c’è che l’esercito ucraino si sta rafforzando con altri 400 mila effettivi, con aerei, con maggiore capacità contraerea e con più forza missilistica. Sulla tenuta politica di Volodymyr Zelensky non c’è dubbio. È possibile un rinvio delle elezioni fissate per il 2024, ma anche se si dovessero tenere, e scontando i tentativi di infiltrazione propagandistica russa, ci sarà una forte spinta verso trasparenza e condotta regolare della campagna elettorale, perché il mondo guarderà a quelle elezioni come prova di tenuta della democrazia e come dimostrazione della sua efficienza. La prosecuzione, con un altro mandato, del regime putiniano è invece una dimostrazione di controllo ferreo sulla società russa, ma può nascondere impensate debolezze, come sempre è successo nella storia delle dittature

     

Fatto #3

Gli Houthi già fanno meno paura e i giganti del trasporto navale si preparano a tornare nel Mar Rosso

 

Oggi in pillole

  • Ci auguriamo che Donald Trump venga fermato prima delle elezioni dai suoi compagni di partito, magari per dare spazio a Nikky Haley, o dalla constatazione giudiziaria dei suoi atti anticostituzionali. Ma se dovesse essere candidato, sarebbe chiaro che tutti i tradizionali rapporti tra sfidanti, i confronti pubblici, le sfide tv, i dibattiti, non saranno possibili
  • Roma ha bisogno al più presto di un termovalorizzatore e di altri impianti per lo smaltimento e il riciclaggio dei rifiuti per non subire più ricatti da questi delinquenti
  • Come vanno i film natalizi