Di cosa parlare stasera a cena

Le contraddizioni del Salvini anti-Bruxelles che chiede più Europa

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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Ieri era tutto fin troppo evidente e tutto hanno osservato come fosse significativa e rappresentativa dei possibili guai in maggioranza la presenza simultanea di Ursula von der Leyen a Lampedusa con Giorgia Meloni e di Marine Le Pen a Pontida con Matteo Salvini. La sostanza però arriva dopo questa doppia esibizione, dopo l’esercizio didascalico decrittabile anche da chi è politicamente analfabeta. Adesso comincia la prosa, nella quale provare a nascondere un po’ di contraddizioni. Salvini si barcamena nella doppia veste di ministro dei Trasporti e di leader della fronda sovranista anti-europea e si sceglie un nemico scontato, facile, come l’Austria responsabile di un blocco al Brennero nato prima per motivi ambientali, per contrastare l’eccesso di traffico su gomma nel paese (attraversato dai grandi flussi commerciali tra Italia e Germania), e poi utilizzato anche per fermare il passaggio dei migranti. In entrambi i casi la polemica salviniana, del Salvini di Pontida nemico dell’Ue, sembra male indirizzata. L’Austria, infatti, infrange norme europee nel primo e nel secondo caso. E la Germania fa pressione su Bruxelles tanto quanto noi italiani perché venga ristabilita la legalità europea. Insomma, il Salvini che tenta di mettere in imbarazzo il suo stesso governo con la Pontida anti-Bruxelles in realtà chiede politiche pratiche ispirate dalla richiesta di più Europa. Forse Giorgia Meloni dovrebbe solo stare calma e lasciarlo parlare, anche in prosa le contraddizioni emergono ed espongono al ridicolo

   

Le tre "cose" principali

Fatto #1

E il Consiglio dei ministri, come anticipato, ha approvato le regole contro l’arrivo di migranti. È un tentativo, pieno di difetti. Ma è anche vero che è impossibile lasciare le condizioni attuali immutate, mentre la strada degli accordi con gli stati del nord Africa sembra definitivamente da archiviare. Le scelte politiche dure, per quanto sbagliate e soprattutto spesso irrealizzabili, servono però a portare anche la destra (che del contrasto ai migranti ha fatto una bandiera elettorale) a ragionare concretamente sulla questione. Sono errori che possono portare verso una maggiore consapevolezza della dimensione gigantesca del fenomeno migratorio e anche, prima o poi tutta la politica ci arriverà, anche dell’opportunità storica per un paese che si sta spopolando. Non esistono soluzioni facili e soprattutto non esistono soluzioni qui e ora. C’è un processo storico da seguire e da indirizzare passo passo verso le soluzioni migliori per i diritti umani e per il nostro paese

 

Fatto #2

Hanno inasprito le pene anche per il codice della strada, secondo la linea costante del governo. Sarebbe bene aumentare i controlli e dare agli automobilisti la quasi certezza di essere multati se alla guida con il cellulare in mano o di fronte ad altre gravi infrazioni. Lo stesso deve valere, però, per la velocità e la distanza e non soltanto con l’ipocrita preannuncio degli autovelox, quasi sempre localizzati e prevedibili

 

Fatto #3

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha parlato del sostegno all’Ucraina in un incontro alla comunità di Sant’Egidio. Ha parlato al meeting internazionale sulla pace, ma ha evitato ogni trucchetto retorico espressamente pacifista e ha usato, anzi, termini ruvidi per chi stava ad ascoltarlo. Ha detto che non esiste pace senza libertà e giustizia e che la giustizia deve prevalere sulla violenza

 

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