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Di Maio in Egitto e Putin pro Fornero. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Di Maio va in Egitto e sempre fatto salvo il prezioso contributo del Prof. Avv. incontra il capo del governo egiziano Al Sisi. Chiede delle indagini sulla morte di Giulio Regeni e riceve rassicurazioni, rafforzate o ridicolizzate con la frase da stadio di Al Sisi "Regeni è uno di noi". E va bene. Poi passa alle cose economiche e ci fa scoprire un Di Maio inedito, tenuto nascosto ai grillini si direbbe. Entusiasta dei ritrovamenti Eni nel mare egiziano, un trivellatore indomito, pazzo per gas e petrolio. E Grillo? E gli idrocarburi superati, legati al passato, velenosi? E la mobilità tutta elettrica? E il No-Tap? E infatti tutto questo entusiasmo per gli idrocarburi non si è trasferito in alcun tweet dimaiancasaleggiano.

 

La campagna elettorale per le europee si annuncia vibrante. Il campione pro-Europa Macron è in campo e non si fa scappare l'occasione di identificare due nemici ben visibili e conosciuti. Attenzione perché il fronte pro-Europa potrebbe giocare con profitto elettorale la carta della polarizzazione.

 

Dicevamo ieri che se si comincia con il danno erariale (come minacciato da Di Maio, pur con argomenti, su Autostrade) poi si rischia di avere qualche contraccolpo. Lo diceva ieri Calenda e sembra che le carte stiano arrivando. Intanto, toh, la Finanza va a guardare carte al ministero e al provveditorato.

 

Intanto dall'Europa il richiamo a pagare il conto senza fare i furbi.

 

Questa è buona per i prossimi talk show, abbastanza pop per replicare a chi urla contro i fissati dello spread, dicendo che è solo un numeretto.

 

E anche questa tenetela pronta per dibattiti urlati in cui putiniani spiegano che la riforma Fornero è stata colpa dell'Europa cattiva. E poi ci si mette pure Di Maio e il suo contratto.

 

Avevamo un po' tralasciato la Turchia e la sua Lira periclitante. Ecco le agenzie di rating però a ricordarci il problema con un taglio ai rating delle banche turche.

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