Muore a 54 anni Kentaro Miura, l'ammazza-draghi, autore del manga Berserk

Ebbe subito successo, ispirando le successive generazioni di fumettisti e di game designer

Davide Fortuna

È stata annunciata soltanto oggi la morte del mangaka Kentaro Miura tramite il profilo Twitter ufficiale del manga che lo ha reso celebre, Berserk. L'autore sarebbe venuto a mancare il 6 maggio scorso, all'età di 54 anni a causa di una dissezione aortica acuta.

 

  

 

Per dare conto della relativamente giovane età si potrebbe ripescare il primo volume di Quaderni Giapponesi di Igort, in cui il fondatore della Coconino Press spiega come mai non continuò a pubblicare il suo manga, Yuri, per la casa editrice Kodansha. Per gli stessi motivi anche uno come Hayao Miyazaki, non proprio uno scansafatiche, preferì non andare oltre i 7 numeri di serializzazione con Nausicaa della Valle del Vento: i ritmi del mestiere sono massacranti - molti laboratori manga tengono delle brandine per permettere ai dipendenti di non tornare a casa la sera.

 

Come da tradizione nipponica, si è voluto attendere due settimane per onorare il dolore dei familiari prima di comunicare la scomparsa di Miura. Berserk è un manga seinen, destinato, cioè, a un pubblico maturo. Nato nel 1989 e ancora in corso al momento della morte del suo autore, racconta la storia di una banda di giovani mercenari, un gruppo di orfani e diseredati che imbraccia le armi per sopravvivere in un evo oscuro. L'estetica heavy metal del manga - che deve molto, oltre che a Go Nagai, l'autore di Devilman e di Mazinga, anche al guerriero postapocalittico di Tetsuo Hara, "Ken il guerriero", quello che da noi scende come un fulmine dal cielo, e al gotico sci-fi di certe saghe pubblicate sulla rivista francese Metal Hurlant, la rivista di Bilal e di Moebius, tra gli altri -, ebbe subito successo, ispirando le successive generazioni di mangaka. E di game designer: si pensi ai franchise di Dark Souls e di Final Fantasy.

 

  

Sulla community online di quest'ultimo (Final Fantasy XIV) gli utenti hanno organizzato una veglia funebre per celebrare l'autore, anche lui appassionato di MMORPG (acronimo di Massive Multiplayer Online Role-Playing Game, uff), in particolare del gioco 'ecchi', diciamo osé, The Idolmaster. La diceria era che fosse questo il vero motivo per i ritardi nella pubblicazione di Berserk. Due numeri all'anno, per somma tristezza di chi scrive. La speranza è che Young Animal, la rivista su cui Miura pubblicava, comunichi la decisione di continuare la serie sotto qualche assistente senior dello studio, diritti d'autore permettendo. Del resto basta guardare l'evoluzione del disegno dai primi agli ultimi numeri per immaginare che negli ultimi tempi la mano di Miura fosse meno presente. Con più di cinquanta milioni di copie vendute in quindici paesi (da noi Berserk lo ha sempre pubblicato Panini), sarebbe la scelta imprenditoriale migliore.