Il Castello Odescalchi di Bracciano

Google Arts & Culture apre le porte del Castello di Bracciano

Redazione

Tecnologia e arte, una al servizio dell'altra. Così, con un tour virtuale e direttamente dal proprio computer, gli utenti collegati da tutto il mondo potranno visitare la Fortezza degli Odescalchi

Tra i sei milioni di foto, video, manoscritti e altri documenti artistici, culturali e storici disponibili su Google Arts & Culture – la piattaforma tecnologica sviluppata da Google per promuovere e preservare la cultura online – c’è anche il Castello Odescalchi di Bracciano.

 

Con un tour virtuale e direttamente dal proprio computer, gli utenti collegati da tutto il mondo potranno percorrere i corridoi del Castello costruito nel 1470 dagli Orsini – al tempo una tra le dinastie più potenti dell’Italia centrale – e passato 200 anni dopo agli Odescalchi.

 

L'accordo con Google è stato voluto fortemente dalla proprietaria del palazzo, Maria Pace Odescalchi e il progetto renderà fruibili gratuitamente oltre 130 opere, 5 percorsi in Street View e 4 mostre virtuali. L'obiettivo di Google è duplice: rendere l'arte e la cultura accessibili a tutti e lavorare con le istituzioni per sfruttare appieno le opportunità digitali per promuovere e preservare la cultura anche per il futuro.

 


La Cavalcata di Gentil Virginio Orsini e l’incontro con Piero de Medici a Bracciano


 

Tra le opere esposte nel tour virtuale di Bracciano, 28 sono fotografate con Art Camera – una fotocamera al altissima risoluzione sviluppata proprio da Google – che permetterà di apprezzare nei più piccoli dettagli i gioielli custoditi nella Fortezza. Tra questi c'è anche un dipinto inedito, quello del pittore romano Attilio Simonetti, allievo dell’artista spagnolo Mariano Fortuny che ne ritrae il volto su una tela operata. Attraverso la tecnologia Google Street View, i visitatori virtuali potranno poi camminare lungo i percorsi del Castello e visitarne le stanze. Tra gli spazi messi a disposizione del visitatore c'è anche la corte d'onore progettata da Giovannino de' Dolci, lo stesso architetto papale coinvolto nella costruzione della Cappella Sistina.

 

Dopo essere passato ai Torlonia all'inizio dell'Ottocento, il Castello di Bracciano fu ricomprato anni dopo dagli Odescalchi e durante una storia lunga oltre 500 anni, la Fortezza ha attraversato periodi di splendore e decadenza. L'edificio ha attraversato l'alto Medioevo, il Rinascimento e il Barocco, finché, negli anni Settanta del secolo scorso, non è iniziata l'opera di promozione. Un progetto portato a compimento ora dalla principessa Odescalchi e che culmina con l'accordo siglato con Google. Ogni mese ci sono oltre 500 milioni di ricerche legate all’arte sul motore di ricerca e il colosso di Mountain View da anni è impegnato a stringere accordi con istituzioni pubbliche e private. Il ritorno per queste ultime è notevole: anche se la consultazione delle opere è gratuita, i siti culturali ottengono in cambio una pubblicità enorme, potendo raggiungere milioni di persone in tutto il mondo. I numeri del progetto di Google sono quelli di un successo: finora hanno aderito oltre 1,500 istituzioni di 70 paesi, per un totale di 6 milioni di foto, video, manoscritti e altri documenti artistici, culturali e storici e più di 6mila mostre digitali. A cui da oggi si unisce anche il Castello di Bracciano.

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