Perché i roghi di Castel romano sono lo specchio dell'inefficienza grillina
Fuochi nel campo rom diventato centro nevralgico di un grande business illegale dello smaltimento dei rifiuti. Raggi chiede l'intervento dell'esercito ma non bonifica l'area. Storia di una impasse
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A Castel romano proseguono i roghi. Anche ieri il fumo nero si è alzato sopra la via Pontina. Lo stesso era accaduto due giorni fa. Fuori dal campo rom che si estende all’interno della riserva naturale di Decima Malafede, però, l’esercito ancora non si vede. Ad annunciare l’arrivo dei militari “entro la prossima settimana” era stata lo scorso 9 luglio la sindaca di Roma Virginia Raggi. La richiesta era stata formalizzata dal Campidoglio due giorni prima in prefettura nel corso di un comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico. La Difesa aveva dato poco dopo il suo via libera all’invio di un contingente, ma a determinate condizioni. La prima riguardava e riguarda la salubrità dell’area, dove i roghi purtroppo non si fermano e, paradossalmente, dovrebbe essere proprio l’esercito a bloccarli. Per rassicurare i militari dovrebbero arrivare entro il 31 di luglio i risultati di un’analisi effettuata dall’Arpa regionale.
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