L'incendio in un impianto chimico di Rouen, in Francia
Le immagini delle esplosioni e del rogo nello stabilimento della società Lubrizol in Normandia, classificato “Seveso”. Le prime analisi non hanno riscontrato tossicità
Un vasto incendio è divampato questa notte, intorno alle tre, in un impianto chimico della società Lubrizol, a Rouen, in Francia. Al momento non sono segnalate vittime. L'impianto è classificato “Seveso” – cioè sotto sorveglianza a causa delle materie prime utilizzate –, sulla base della direttiva europea che impone agli stati membri di identificare i propri siti ad alto rischio (la direttiva 82/501/Cee è nota anche come direttiva Seveso, il nome con cui si ricorda l'incidente, avvenuto il 10 luglio 1976 nell'azienda Icmesa di Meda, che causò la fuoriuscita e la dispersione di una nube di diossina). Non si ha ancora notizia delle cause che hanno provocato le fiamme che, insieme al fumo, sono tuttora visibili a chilometri di distanza. Lo stabilimento Lubrizol si trova a Rouen, in Normandia a 135 chilometri da Parigi, dal 1954 e produce additivi per lubrificanti.
Un gran numero di vigili del fuoco sono impegnati per domare il rogo, mentre sui social media molti testimoni stanno postando le immagini delle esplosioni e delle fiamme. La prefettura di Seine-Maritime come misura precauzionale ha deciso di
limitare l'accesso della popolazione in un perimetro di 500 metri dall'impianto e la chiusura delle scuole di tutti livelli di Rouen.
Le autorità sottolineano comunque che le prime analisi condotte non hanno riscontrato “tossicità nelle principali molecole” del fumo sprigionato dall'incendio, ma la prefettura ha esortato la popolazione “a limitare le uscite allo stretto necessario”.
Questo incidente ha ricordato il “caso mercaptano”, accaduto nello stesso impianto nel gennaio del 2013, quando un forte odore di uova marce emanato dall'azienda causò una “crisi sanitaria” nazionale. Un gas incolore e non tossico, il mercaptano, era uscito da una delle cisterne dello stabilimento di Lubrizol, e i cattivi odori erano arrivati a centinaia di chilometri di distanza, fino alla regione di Parigi. A causa dei forti venti, la nube di gas aveva addirittura attraversato la Manica e raggiunto il sud dell'Inghilterra. Le operazioni di neutralizzazione durarono diverse notti. L'inchiesta appurò che la perdita era legata a un errore umano.