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Terremoto, ok alla ricostruzione con il 95 per cento di fondi europei

Redazione Web

Il regolamento si applicherà in maniera retroattiva dal 1 gennaio 2014 quindi coprirà anche i danni delle scosse che hanno colpito l'Italia ad agosto e ottobre 2016 e a gennaio 2017

La plenaria del parlamento europeo ha dato il via libera all'accordo raggiunto a fine maggio tra gli stati membri e lo stesso parlamento Ue sull'utilizzo dei fondi europei al 95 per cento per le opere di ricostruzione post-disastri naturali, come terremoti e alluvioni. La modifica al regolamento è stata approvata con 625 voti a favore, 5 contrari e 28 astensioni. Il testo entrerà in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ue. Una buona notizia per l'Italia, che da agosto dello scorso anno è stata messa in ginocchio dalle scosse: il regolamento, infatti, si applicherà in maniera retroattiva dal 1 gennaio 2014.


Il compromesso raggiunto a fine maggio aveva superato l'impasse a cui si era giunti dopo la richiesta di fissare la soglia al 90 per cento avanzata dalla Germania e appoggiata da Olanda, Regno Unito, Austria, Svezia, Danimarca e Finlandia. La commissione Ue aveva proposto inizialmente l'uso del 100 per cento delle risorse Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) senza una quota di cofinanziamento da parte dei paesi membri.




“Per evitare ogni utilizzo eccessivo dei fondi europei nelle operazioni di ricostruzione”, gli eurodeputati hanno spinto perché ogni stato possa usarne con le nuove regole fino a un massimo del 5 per cento della propria dotazione nazionale per il periodo 2014-2020.

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