Operazione di salvataggio di 433 migranti al largo della costa libica (foto LaPresse)

Zuccaro conferma le sue opinioni sulle Ong e chiede di usare le intercettazioni

Redazione

Tra tante ipotesi e pochi fatti, la versione del procuratore di Catania al Senato 

In Commissione Difesa al Senato, il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro ha dato la sua versione sull’ipotesi d’accusa proposta nei giorni scorsi nei confronti delle organizzazioni non governative, che secondo Zuccaro avrebbero contatti con i trafficanti di migranti. 

    

Una premessa che però Zuccaro ha chiarito solo in chiusura del suo intervento è che il focus della procura di Catania "non sono le Ong ma sono i trafficanti e chi specula, anche in Italia, sui migranti". Da qui il sillogismo che se Catania ci parla oggi di Ong, è perché le Ong speculano sui migranti. Un’accusa questa che muove da informazioni reperite da Frontex e dalla Marina militare, che evidenzierebbero contatti radio e comunicazioni tra le Ong e i trafficanti. L’ammiraglio Donato Marzano (comandante in capo della squadra navale della Marina militare), sempre in commissione Difesa del Senato, questa mattina aveva però dichiarato: "Non abbiamo prova che le navi umanitarie intralcino le operazioni Mare sicuro della Marina italiana".

 

Come ha spiegato lo stesso procuratore alla commissione Difesa – chiedendo che la diretta streaming del Senato fosse secretata – queste informazioni non si basano su dati dei servizi segreti: “Non ho chiesto all’intelligence di avere i dati perché non li potrei processualmente utilizzare”. Che ci siano irregolarità nella gestione dei flussi migratori “risulta anche da internet – ha continuato Zuccaro – dove vengono messi i dati sulla posizione delle navi così da essere noti a tutti”. Anche da chi si trova sulla terraferma libica, che può così organizzare le spedizioni sapendo dove si trovano le navi pronte al salvataggio, ha spiegato il procuratore. 

     

Zuccaro non si esime poi da una valutazione politica: "C'è l'impossibilità di ospitare in Italia tutti i migranti economici: per le Ong questo non è un discrimine, ma per uno Stato la differenza è rilevante, perché il controllo dei flussi migratori non può che competere agli Stati".

   

Zuccaro ha chiesto alla commissione Difesa di avere "strumenti adeguati" per condurre le indagini: "Abbiamo bisogno di una sforzo investigativo ingente per evitare che si rafforzino le organizzazioni dei trafficanti e diventino ancora più pericolose fino ad essere un ostacolo alla costituzione di un governo in Libia". Il paragone è quello della mafia in Sicilia, "che arricchendosi economicamente si è infiltrata nel tessuto sociale e politico". La gestione del traffico, afferma il magistrato, "non avviene nel pieno rispetto delle regole di Amburgo e del nostro stato: è un livello precedente alle indagini, quando segnalo queste cose, che credo debbano essere dette. Segnalare lacune legislative è utile e i magistrati lo fanno". "Poi vi sono indagini vere e proprie – continua – e su queste non ho mai fornito informazioni e mai lo farò. Non si deve confondere denuncia di illecito con divulgazione di informazioni sulle indagini". 

Senato - Audizione del del Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro


 

Uno strumento utile per comprendere meglio come vengono gestiti i flussi, sostiene Zuccaro, sarebbe quello delle intercettazioni delle chiamate effettuate con i telefoni Thuraya dagli scafisti o dagli stessi migranti. Ma serve un magistrato che le autorizzi. Più uomini potrebbero essere utilizzati invece a bordo delle imbarcazioni, "ma è solo un'ipotesi" avanzata dal procuratore che prevede la presenza di unità di polizia a bordo delle navi per sapere cosa succede. Il procuratore ribadisce poi che alcune organizzazioni umanitarie hanno navi che battono bandiera del Belize, Panama o Isole Marshall e questo impedirebbe la scoperta dei “canali di finanziamento” delle ong perché si tratta di “paesi non propriamente in prima fila per la collaborazione con le autorità giudiziarie”. L’utilizzo delle “bandiere ombra”, a cui spesso si ricorre per ridurre i costi di gestione delle imbarcazioni, non si capisce in che modo ostacolerebbe il controllo sui bilanci di ong che hanno sede in paesi europei.

Altro filone di indagine è quello di fare chiarezza sulle "fonti di finanziamento delle Ong di recente costituzione" che si muovono con un'ingente quantità di risorse: "Non tutti quelli che lavorano e finanziano le Ong sono filantropi", ha detto Zuccaro.

Di più su questi argomenti: