Il racconto
Nel Ghetto ebraico di Roma a due anni dal 7 ottobre: "Oltraggioso che qualcuno festeggi", dice Fadlun
Parla il presidente della Comunità ebraica di Roma: "Preghiamo per la liberazione degli ostaggi". Antisemitismo? "Grazie alle forze dell'ordine che ci consentono di fare una vita ordinaria". L'anniversario dopo la settimana di protestre pro-Pal in Italia
"Vedere che qualcuno festeggi il 7 ottobre come il giorno della nascita della resistenza palestinese è oltraggioso". A dirlo in un'intervista al Foglio è il presidente della Comunità ebraica di Roma Victor Fadlun. Al Ghetto ebraico, il presidente ci racconta il significato della giornata di oggi, a due anni di distanza da quel terribile sabato che causò oltre mille e duecento morti e più di cento ostaggi, una cinquantina dei quali ancora trattenuti a Gaza.
La ricorrenza è arrivata dopo una settimana di proteste in Italia e nel mondo a sostegno della causa palestinese. Cosa che ha spinto anche la comunità ebraica di Roma a ridimensionare le celebrazioni in ricordo di vittime e ostaggi: "Preghiamo per la loro liberazione e che ritornino a casa incolumi", dice Fadlun. Il racconto dal Ghetto ebraico di Roma.
Speciale sette ottobre



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