a sesto san giovanni

Cosa cambia a Milano con la nuova città della Salute

La Regione Lombardia aggiorna il piano economico-finanziario: l’opera, firmata da Mario Cucinella, trasformerà l’ex area Falck in un polo ospedaliero e di ricerca d’eccellenza. Con 750 posti letto, 20 sale operatorie e un parco urbano da 77 mila metri quadrati, il progetto punta a diventare uno dei centri sanitari più avanzati d’Europa entro il 2026

Il cronoprogramma Città della Salute e della Ricerca a Sesto San Giovanni entra in una fase decisiva. La Regione Lombardia ha deliberato l’aggiornamento dei costi complessivi dell’opera, portando la cifra da 280 milioni di euro, stimati nel 2020, agli attuali 560 milioni. Una variazione significativa, resa necessaria dall’aumento dei prezzi dei materiali registrato negli anni della pandemia e aggravato dal conflitto russo-ucraino.

La decisione arriva dopo il “lodo” del collegio consultivo tecnico che ha riconosciuto l’esigenza di riequilibrare il piano economico-finanziario della concessione. L’adeguamento consentirà al concessionario, la società Cisar, partecipata da Condotte 1880 (famiglia Mainetti) con la maggioranza relativa, Finso (Fincantieri), Italiana Costruzioni ed Edison Next, di procedere a pieno regime con i lavori.

Il progetto, firmato dall’architetto Mario Cucinella e ispirato nelle sue linee originarie da Renzo Piano e Umberto Veronesi, prevede la trasformazione dell’area ex Falck – la più grande area industriale dismessa d’Europa – in un polo ospedaliero avanzato. Nella nuova struttura confluiranno la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori e l’Istituto Neurologico Carlo Besta, due eccellenze del sistema sanitario nazionale e internazionale.

La Città della Salute è un progetto ambizioso non solo per le dimensioni – 150 mila metri quadrati distribuiti in dieci edifici fuori terra e due interrati – ma per la visione che lo sostiene: non soltanto costruire un ospedale, ma creare un luogo in cui cura, ricerca e natura si intrecciano. È il tentativo di tradurre in architettura un’idea nuova di sanità: più umana, più integrata con l’ambiente, più capace di attrarre competenze e investimenti di livello internazionale.

Il polo offrirà 750 posti letto, 20 sale operatorie, 119 ambulatori e 42 laboratori. A regime, potrà erogare oltre 1,5 milioni di prestazioni ambulatoriali e garantire circa 24 mila ricoveri l’anno. Sono previsti 5 mila occupati tra medici e infermieri, un albergo sanitario con 50 posti letto per i familiari dei pazienti, un parcheggio interrato da 24 mila metri quadrati e un parco urbano di 77 mila metri quadrati con oltre diecimila alberi.

Per Valter Mainetti, presidente e amministratore delegato di Condotte 1880, si tratta di “un’opera di prestigio che non è solo un’opportunità per rafforzare il rilancio della nostra impresa di costruzioni, ma anche un contributo significativo alla crescita del Paese”. Attraverso l’adozione di nuove tecnologie, ha sottolineato, il progetto mira a coniugare eccellenza clinica e sostenibilità ambientale.

L’aggiornamento dei costi, dunque, non è un dettaglio tecnico, ma un passaggio che consente di mettere in sicurezza la prosecuzione di un’opera ferma per anni e spesso rallentata da contenziosi e rimodulazioni. La Città della Salute rappresenta infatti un tassello strategico non solo per il sistema sanitario lombardo ma per l’intero paese, e si inserisce in un più ampio disegno di riqualificazione urbana che comprende anche lo Human Technopole nell’area ex Expo.

Il cronoprogramma attuale prevede la conclusione dei lavori entro il 2026, con la prospettiva di consegnare alla Lombardia e all’Italia un centro sanitario e di ricerca tra i più avanzati d’Europa.

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