Il sindaco di Milano Sala: “Mai fatto pressioni, lo dice il Gip. Dimissioni? Non sono uno che molla”

Dal “modello Milano al sistema Milano. Ma non possiamo buttare via tutto:siamo l’unica città internazionale italiana”. Il primo cittadino, ospite di Rtl 102.5 difende le scelte urbanistiche e rilancia su San Siro. "Ho scoperto dell'inchiesta alle dieci di sera, con una telefonata del direttore del Corriere"

“Non sono uno che molla”. Beppe Sala sceglie parole nette per rispondere a chi, dopo l’apertura dell’inchiesta urbanistica milanese che lo vede indagato, ipotizzava un passo indietro. Intervenendo a Rtl 102.5, il sindaco non nasconde la difficoltà del momento ma ribadisce la volontà di proseguire fino alla fine del mandato: “Sono un po’ provato – ammette il primo cittadino – ma la passione e la voglia prevalgono. Spero che i miei undici anni siano ricordati come un periodo in cui Milano è migliorata”.

L’indagine riguarda presunte irregolarità in operazioni immobiliari e nella nomina della Commissione paesaggio, ma Sala rivendica la correttezza delle procedure: “Il Gip ha negato che io abbia fatto alcun tipo di pressione. Noi facciamo un bando, una commissione tecnica sceglie i componenti e il sindaco poi firma. Io ho semplicemente firmato una proposta proveniente dalla commissione, al termine di un lavoro durato mesi. Che tipo di pressioni avrei potuto fare?”.

Il sindaco difende poi i risultati raggiunti negli ultimi anni e respinge la narrazione che, dalle celebrazioni del “modello Milano”, è passata a definirlo “sistema Milano”. “La giustizia farà il suo corso – sottolinea – ma non possiamo buttare tutto via. Milano è l’unica città internazionale italiana, migliorata anche attraverso possibili errori. Buttare via tutto mi sembra profondamente sbagliato”. E aggiunge una riflessione più ampia sulla trasformazione del capoluogo lombardo: “Se prendessimo qualunque milanese e lo portassimo in giro per la città, con le fotografie in mano di vent’anni fa, e gli chiedessimo se ogni singolo quartiere è migliorato, la risposta sarebbe sì. Milano è migliorata”.

  

La scoperta dell’indagine

Sala racconta anche il momento in cui ha saputo dell’inchiesta a suo carico: “L’ho scoperto alle dieci di sera, con una telefonata del direttore del Corriere della Sera. Mi ha detto: ‘Guarda che domani usciamo con questa notizia’. Purtroppo capita spesso. Ma in un Paese democratico così non va bene”.

Pur riconoscendo la delicatezza del procedimento giudiziario, Sala auspica una conclusione positiva: “Spero che la vicenda finisca bene, anche perché gli elementi di accusa non sono fortissimi, ma nessuno di noi sa cosa farà la Procura”.

Il nuovo stadio e Milano-Cortina 2026

Un altro fronte caldo è quello del nuovo stadio di San Siro, su cui il sindaco insiste: “Anche per dignità personale voglio portare avanti questa iniziativa, ma deve essere approvata dal Consiglio. Voglio avere la coscienza a posto: faccio il mio lavoro fino alla fine, poi vediamo se la politica seguirà questa via”. Sala ricorda come il progetto abbia subito molte trasformazioni: “Prima era prevista la cessione in affitto, poi la ristrutturazione, ora la vendita. Io voto a favore, poi vedremo cosa succede. Le grandi città hanno stadi nuovi, Milano no”. E ammette che “c’è il rischio che si fermi tutto”, anche per l’impatto dell’inchiesta.

Non solo grandi opere: Sala si dice “più preoccupato per le persone che hanno versato anticipi per le loro case piuttosto che per le grandi iniziative”. Un chiaro riferimento alle famiglie coinvolte nei cantieri bloccati: “Ho incontrato molte di queste famiglie e ho proposto al Tribunale di Milano di risolvere la questione davanti a un tavolo con i costruttori”.

In chiusura, uno sguardo all’evento internazionale che segnerà i prossimi anni: le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Sala rivendica il ruolo avuto nella candidatura: “Se abbiamo portato i Giochi olimpici a casa, me ne prendo il merito insieme al presidente della Fondazione, Giovanni Malagò. Sono stato il primo fautore di questa iniziativa, poi si è allargato il cerchio”.

Di più su questi argomenti: