È crollata una parte del cratere dell'Etna. Le immagini dell'eruzione
Intorno a mezzogiorno si è vista una nube eruttiva alta alcuni chilometri. Il governatore Schifani: "Monitoriamo, ma nessun pericolo per la popolazione"
Nella notte fra domenica e lunedì è iniziata una nuova eruzione dell’Etna. E oggi, intorno a mezzogiorno, si è vista una nube eruttiva alta alcuni chilometri sovrastare il vulcano siciliano, uno dei più attivi in Europa. A provocarla, secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, sarebbe stato un flusso piroclastico probabilmente prodotto da un collasso di materiale del fianco settentrionale del cratere di sud-est. L’Ingv ha detto che la lava "sembra non avere oltrepassato l’orlo della Valle del Leone", che si trova accanto ai crateri principali a circa 2.800 metri sul livello del mare. Nel pomeriggio l'Istituto ha comunicato che la fase eruttiva potrebbe essere in via di esaurimento.
Secondo il direttore dell'Ingv di Catania, Stefano Branca, "era dal febbraio 2021 che sull'Etna non si registrava un'attività vulcanica così intensa" e un episodio analogo "è accaduto nel 2014". Un fase spettacolare ma, spiega Branca, con "un livello di pericolosità limitato nell'area sommitale dell'Etna, il cui accesso era stato chiuso preventivamente a turisti e curiosi".
"Non c’è alcuna criticità, è un fenomeno che si ripete e, alla luce del monitoraggio del vulcano, già previsto", ha detto al Corriere della Sera il sindaco di Catania, Enrico Tarantino.
Il presidente della regione, Renato Schifani, sta "seguendo tramite la Protezione civile regionale l'evoluzione della situazione".
