Il caso

L'estate romana sotto la lente dell'Anac: "Possibili incompatibilità su un bando da 40 mila euro"

Gianluca De Rosa

Tra i vincitori c'è l'associazione Chiasma. "Il presidente convive con uno dei funzionari che ha valutato i progetti", sostiene il consigliere di FdI Stefano Erbaggi, che ha segnalato il caso all'Anticorruzione. Contattata sulla questione, l'associazione non risponde

Può far parte di una commissione che assegna via bando risorse pubbliche il convivente di chi quei fondi se li aggiudica? La domanda è retorica, la risposta scontata: no. Lo dice la legge. Eppure a Roma nel ricco bando dell’Estate romana, approfittando dell’informalità, dell’insussistenza  di rapporti  giuridici potrebbe essere successo proprio qualcosa del genere. Lo denuncia il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia Stefano Erbaggi. All’interno della commissione di valutazione delle proposte era stato inserito Paolo Ruffini, 62 anni, funzionario esperto del dipartimento Cultura del Campidoglio. Come gli altri commissari Ruffini ha dichiarato l’insussistenza “di situazioni di incompatibilità e conflitto di interesse”. Quando è stata pubblicata la graduatoria però qualcuno si è destato. L’associazione di danza Chiasma, arrivata sesta con il progetto “Interazioni-Festival”, e destinataria quindi di quasi 40mila euro, è presieduta da Salvatore Lombardo, performer e regista di danza. “I due – dice Erbaggi – vivrebbero insieme. Se fosse accertato, sarebbe gravissimo, abbastanza da mettere a rischio le attività in programma per l’estate con danno enorme alla città”.

A testimoniarlo alcune foto che immortalano il citofono di un palazzo nel quartiere romano di Monteverde con il cognome dei due scritti uno sopra l’altro e, attaccato  accanto con un’etichetta adesiva, il nome dell’associazione. Coincidenze? Per capirlo meglio Erbaggi ha scritto alla direttrice del dipartimento del Campidoglio Cinzia Esposito. Poche righe, con tanto di foto allegate, per chiedere una cosa semplice: “Verificare l’eventuale incompatibilità”. La risposta arrivata oltre una settimana dopo però non ha risolto il mistero. “Ruffini ha fornito il proprio certificato storico anagrafico da cui si evince che non ha mai risieduto presso l’immobile”, scrive la dirigente. Insomma, formalmente il funzionario non risedeva lì. “Un modo peloso per non andare a fono alla questione: si può tranquillamente risiedere in un luogo e convivere con una persona da un'altra parte. Sarebbe bastata una semplice domanda  al funzionario, invece si sono nascosti dietro la privacy”, dice il consigliere di FdI, che ritenuta “non soddisfacente” la risposta della dirigente ha raccolto la documentazione e inviato tutto all’Anac per “valutare eventuali situazioni di conflitto di interesse”.

 

Nel frattempo, sul citofono del palazzo di Monteverde il cognome Ruffini è stato rimosso. Adesso su una targhetta di metallo nuova di zecca ci sono solo il cognome di Lombardo e il nome dell’associazione Chiasma. L'associazione, contattata da questo giornale per un chiarimento, ha preferito non rispondere. Subito dopo la telefonata, il numero è sparito da Google.

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