Foto dal canale YouTube Muschio Selvaggio

lite virale

Tutti impazziti per il litigio tra Fedez e Luis Sal. Chi ha ragione non importa. Conta partecipare

Stefano Pistolini

Si sapeva che i due fossero amiconi, uniti dal grande successo riscosso dal podcast Muschio Selvaggio. Poi la rottura: Luis è sparito dalle puntate. Ora l'epilogo con la battaglia a colpi di video e commenti al veleno

Se siete seguaci occasionali di Fedez (probabile: siamo quasi 15 milioni), il 2023 è un anno difficile. Secondo l’adagio dei nodi e del pettine, le contraddizioni e le debolezze del nostro stanno provocando alcuni dei sommovimenti più significativi del pop italiano – volenti o nolenti, perché non si giudica la qualità, ma il rumore. E chi nella notte tra giovedì e venerdì combatteva l’insonnia compulsando un telefonino bollente, per primo avrà goduto dell’apice drammaturgico di una rappresentazione che da tempo correva verso il climax: la lite tra Fedez e Luis Sal, fino a ieri partner nell’ideazione e conduzione di “Muschio Selvaggio” il video-podcast di maggior successo degli ultimi tempi, un talk-show demenziale-improvvisato in cui i due cazzeggiavano a ruota libera con un ospite, sfiorando argomenti seri, con la capacità di tirare dentro un pubblico che altrimenti non se li sarebbe mai filati. Di Fedez e Luis si sapeva che fossero amiconi, sebbene non coetanei, 33 anni il primo e solo 25 Luis, nel 2020 avevano gareggiato e vinto insieme la prima edizione del reality “Celebrity Hunted”. Poi si erano lanciati in questa avventura, Fedez ormai nella fase postmusicale, post “X Factor” della sua strana carriera, ormai impegnato soprattutto come se stesso, Ferragnez, a dispetto dei tormentoni estivi che continua a recapitare. Luis personaggio d’impronta generazionale, ovvero comprensibile a coetanei e dintorni, bolognese-argentino, youtuber e content creator per autodefinizione, un tipo di comunicativa immediata, belloccio e con un sorriso contagioso, il simpa della compagnia, con riscontri di successo, i soliti milioni di follower, l’indotto economico, un’apprezzabile padronanza del disimpegno come stile di vita, non a casaccio ma con uno scopo: piacere, perché piacere adesso è un mestiere promettente, quanto fare il politico lo era a fine Novecento. Fedez tra i suoi pregi indiscutibili ha il naso per chi funziona: intuisce il potenziale dei personaggi e li associa alle sue imprese.

 
E’ successo con Rovazzi, con J-Ax in parabola discendente, con Tananai ed è successo con Luis Sal. Che gli era utile proprio nel suo traghettarsi fuori dall’ambito strettamente musicale e dentro quel mondo nel quale in effetti era già un po’ fuori età, la geografia streaming nella quale non è facile muoversi ed è facile inciampare, perché la tattica sta tutta nell’osservarsi a vicenda. Luis gli portava “freschezza” come si diceva un tempo, tanto è vero che il sodalizio ha funzionato egregiamente e un’impresa fin troppo minimale per essere vera – un tavolo qualche microfono, ospiti e chiacchiere, il “Muschio Selvaggio” – ci ha messo poco a decollare e a diventare un brand, anche se non è facile dire di cosa, più che altro un posto per essere visti nel modo giusto, che oggi è la principale strategia promozionale, perciò ben gradita ai famosi in genere. Di botto il giocattolo s’è rotto: Luis è sparito dalle puntate del Muschio, il pubblico ha invocato spiegazioni e avanzato ipotesi malandrine, Fedez alla fine è andato avanti da solo, con evidente imbarazzo. Ed è riemersa una questione che ormai lo perseguita pubblicamente: la sua complicata caratterialità, che lo spinge a litigare e a rompere brutalmente i rapporti con quelli a cui cinque minuti prima sembrava legato da fratellanza. “E’ successo tante volte e forse altre di cui non siamo a conoscenza. Ormai è il suo stigma, onnipresente nei discorsi che lo riguardano, si parli di Chiara e del matrimonio o del suo modo di porsi professionalmente – ricordate le critiche sul ritorno a “X Factor”, troppo saccente e disincantato? Infine il bubbone è scoppiato e con un ping pong social è venuta fuori la verità della rottura Fedez-Luis, e va detto che le argomentazioni sono la cosa meno interessante della storia. Ha cominciato Fedez spiegando ai fan che l’altro di punto in bianco se n’era andato dicendo che si era stufato e che non si fa così; ha risposto Sal spiegando che se n’era andato perché Fedez si comportava da prepotente, egocentrico, prevaricatore e che non vedeva motivi di continuare; ha ribattuto Fedez accalorandosi che non si fa così, che c’è di mezzo gente che perde il posto di lavoro, che una società è una cosa seria, che è consapevole dei propri difetti, ma ci sta lavorando. Poi soprattutto, ed è la parte più triste e la lezione di realismo della vicenda, sono emerse le giacchette dei rispettivi avvocati, le valutazioni finanziarie della cessione delle quote, le pretese di silenzio stampa. Insomma, sono bastati un paio di flash nel backstage della storia per renderla più squallidamente vera, una cosa di soldi e rosicamenti, e del non volerne uscire nella parte del fesso. Beh, direte, davvero ce ne dobbiamo occupare? Fatti vostri. Di vero c’è che la capricciosa saga di due ex ragazzi che litigano è diventata potente e virale, catalizzando l’attenzione del pubblico più di qualsiasi notizia di apparente peso autentico. Merito della loro capacità, ormai naturale e perfino magistrale, di comunicare sul beat del presente, come si fa adesso, come ci va, a noi della maggioranza, di vedere e sentire. Poi chi se ne frega di chi ha ragione. L’interessante, come dice la sublime lezione, è partecipare.

Di più su questi argomenti: