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i dati del viminale

No, in Italia non c'è un'emergenza sicurezza

Simone Baglivo

Finito l'effetto del lockdown, nell'ultimo anno sono aumentati i reati ma restano ancora sotto il livello pre-pandemia. Stando ai numeri, siamo tra i paesi più sicuri in Europa e nel mondo, con omicidi, rapine e furti in calo da diversi anni

Ogni anno, in occasione della tradizionale riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica del 15 agosto, il ministero dell'Interno pubblica un quadro riassuntivo delle attività delle forze dell'ordine.

 

Dossier Ferragosto 2022, Viminale  

  

Quest'anno il dossier è stato diffuso non durante un noioso Ferragosto ma nel bel mezzo di un'infuocata campagna elettorale che si gioca anche, e molto, sul tema della sicurezza. Comprensibilmente, i numeri del Viminale hanno alimentato la polemica tra i partiti.

 

  

Dal 1 agosto 2021 al 31 luglio 2022, in Italia sono stati commessi 2.116.479 reati. Gli omicidi sono stati 319 (di cui 36 attribuibili alla criminalità organizzata), mentre sono state effettuate 24.644 rapine. 902.014 sono invece i furti compiuti. Si tratta di numeri in aumento rispetto al periodo precedente, che però era stato il migliore dell'ultimo decennio, per una semplice ragione: lockdown, limitazioni e divieti per far fronte all’emergenza sanitaria hanno inciso sulle variazioni percentuali. Contestualizzando, si comprende come nel nostro paese non ci sia nessuna emergenza sicurezza. I delitti in Italia, infatti, risultano in graduale ma costante calo dall'inizio di questo secolo ormai.

 

Dossier Ferragosto 2022, Viminale  

  

Nel 1991, ad esempio, sono avvenuti 1918 omicidi. Nel 2008 erano 611, nel 2012 già cento in meno e oggi sono 319. Prendendo in esame le rapine: in 10 anni sono diminute quasi del 50 per cento (da 44.228 a 24.644). Nello stesso periodo i furti sono stati un terzo in meno (da 1.549.008 a 902.014). L'andamento generale della delittuosità ha visto quindi una diminuzione di 800.000 reati: nel 2012 erano 2.867.322 e oggi sono 2.116.479. 

 

Omicidi volontari consumati, anno 2019 (per 100 vittime di omicidio) - Fonte ISTAT  

  

Allargando lo sguardo, si può notare come - dopo la Slovenia - siamo il paese europeo con meno omicidi: 0,53 per 100 mila abitanti. Inoltre, secondo l'Indice della pace globale 2022 sviluppato dall'Institute for Economics and Peace (che analizza 23 indicatori), l'Italia si colloca al 32esimo posto (su 163) nel mondo per sicurezza
  

Global Peace Index 2022, Institute for Economics and Peace 

  

Insomma, stando ai fatti e non alle opinioni, siamo il (grande) paese più sicuro d'Europa e tra i meno pericolosi del mondo. Eppure la percezione di insicurezza cresce così come la paura, favorita da politica e media: nel 2017 il tema "criminalità" è comparso nel 36,4 per cento dei 5 principali telegiornali italiani (mentre solo nel 17,2 per cento dei programmi della principale Tv francese e nel 18,2 per cento di quella tedesca). 

 

Dataroom Corriere della Sera 

 

Nel 2017, il 78 per cento degli italiani rieteneva che la criminalità in Italia fosse cresciuta rispetto ai cinque anni precedenti.

 

Dataroom Corriere della Sera 

 

Il divario tra percezione e realtà appare notevole. La maggior parte dei cittadini sembra credere in opinioni smentite dai fatti. Al fine di una pacificazione sociale in un momento così delicato, sarebbe opportuna una maggiore responsabilità da parte dei politici che aspirano a guidare il prossimo esecutivo. Altrimenti si rischia di aumentare solamente l'insicurezza, invece della sicurezza.

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