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Ferragni a Sala: "Milano è fuori controllo". È polemica sulla sicurezza in città

Andrea Emmanuele Cappelli

Con una storia su Instagram l'influencer scrive al sindaco milanese: "Sono angosciata dalla violenza". Il centrodestra meneghino rilancia. Salvini: "Sala e Lamorgese si facciano aiutare"

Dopo il duro botta e risposta tra il sindaco Sala e il presidente dell’Anpi Milano Roberto Cenati, a lamentarsi dell'insicurezza di Milano è Chiara Ferragni, rivolgendosi direttamente al primo cittadino. L’influencer (27,5 milioni di follower su Instagram) ha pubblicato una storia social in cui si è detta “angosciata e amareggiata dalla violenza che continua a esserci a Milano. Ogni giorno - ha scritto - ho conoscenti e cari che vengono rapinati in casa, piccoli negozi al dettaglio di quartiere che vengono svuotati dell’incasso giornaliero, persone fermate per strada con armi e derubate di tutto”. Per l’imprenditrice cremonese, che da anni vive tra Milano e Los Angeles, “la situazione è fuori controllo. Per noi e i nostri figli abbiamo bisogno di fare qualcosa. Mi appello al nostro sindaco Beppe Sala”.

Come prevedibile, lo sfogo di Ferragni ha generato un effetto a catena, sollevando un polverone. A commentare le parole dell’influencer è stato anche Matteo Salvini, per il quale “prosegue l’incessante problema sicurezza a Milano. Ormai è proprio sotto gli occhi di tutti. Sala e Lamorgese, se ci sono, battano un colpo, altrimenti si facciano aiutare”. Oltre al leader della Lega, in queste ore numerosi esponenti politici milanesi hanno rilanciato la storia Instagram di Ferragni, chiedendo al Comune un maggiore presidio delle strade cittadine, sottolineando che l’assunzione di 67 vigili urbani (che dovrebbero diventare 500 entro il 2025) potrebbe non bastare a coprire la voragine. Succede così, e non è la prima volta, che siano le star dei social a legittimare il pensiero dei politici, invece del contrario (“Milano è insicura, lo dice anche Chiara Ferragni” è il leitmotiv del centrodestra meneghino).

Al di là delle postille di natura sociologica, l’appello dell’influcencer in materia di pubblica sicurezza ha avuto un effetto detonante: se a esprimere gli stessi concetti fosse una seconda fila leghista o di Fratelli d’Italia, la cosa rientrerebbe in una certa misura nel gioco delle parti della politica. Ma se a farlo è Chiara Ferragni, l’impatto sull’opinione pubblica - in particolare tra i giovani - è differente. Una ‘crepa’, quella creatasi tra il sindaco e l’imprenditrice social, che rischia di interrompere un idillio duraturo.

Solo due anni fa, nel giorno di Sant’Ambrogio (7 dicembre), Beppe Sala e l’allora presidente del Consiglio comunale di Milano Lamberto Bertolé hanno consegnato a Chiara Ferragni e al marito Fedez l’Ambrogino d’oro, massima onorificenza cittadina di Milano. Una medaglia che ogni anno il Comune conferisce alle personalità che con le loro azioni hanno dato lustro alla città. Nel caso dei Ferragnez, il riconoscimento è arrivato in seguito al loro impegno nella lotta al Covid, avendo promosso - tra le altre cose - una raccolta fondi che ha consentito di realizzare una nuova terapia intensiva all’ospedale San Raffaele.

Tre anni prima, invece, Ferragni ha rivestito il ruolo di madrina durante la cerimonia di accensione dello sfavillante albero di Natale targato Swarovski in Galleria Vittorio Emanuele, realizzato con il patrocinio del Comune di Milano. In quell’occasione la giovane icona social ha affiancato l’ex assessore alla Cultura Filippo Del Corno, dichiarandosi entusiasta di aver preso parte all’evento. Di fronte ai problemi della città, però, la festa di Natale e l’Ambrogino d’oro passano in secondo piano: per Chiara Ferragni oggi la priorità è porre un argine a violenze e rapine sotto la Madonnina. E se nel giro di due giorni le "tirate d’orecchie" arrivano dal presidente locale dell’Anpi e dall’influencer italiana più famosa al mondo, forse è il caso di rompere il silenzio e mandare un segnale. 

 

 

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