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Roma, ore 18.00: saracinesche chiuse, tutti a casa

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Scatta da oggi e per un mese la chiusura anticipata di bar e ristoranti, consentito solo l'asporto. Le immagini dal Pigneto, quartiere romano che su locali e attività culturali ha costruito buona parte della sua economia

Tavoli e sedie smontante, saracinesche chiuse. Resta solo l'asporto per chi durante il primo lockdown ha riorganizzato le proprie attività. Nel primo giorno dell'entrata in vigore dell'ultimo dpcm, mentre si consumano polemiche anche nella maggioranza, ai gestori di bar e ristoranti non resta che chiudere tutto alle 18,00 come prescritto dal decreto. Con la speranza che forse, puntellato da opposizione e dagli stessi partiti alleati, il governo potrebbe ripensarci. 

Al Pigneto, quadrante est della Capitale che di bar e ristoranti è pieno, c'è chi si arrabbia – "che senso ha farci chiudere alle sei? chè per caso il virus di giorno dorme e di notte si sveglia" – e chi si adegua rassegnato. "Chiudiamo all'ora in cui solitamente iniziamo a lavorare, ma facciamo anche questo, almeno ci proviamo, perché a fine mese dobbiamo ci pagare lo stipendio", ci dice uno dei gestori di un locale su via del Pigneto. 

 

 

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