Ansa
Contro mastro ciliegia
Merzario e l'attacco sbagliato a Leclerc
L'ex pilota ha asfaltato Leclerc: "Se Enzo Ferrari fosse stato ancora vivo, Leclerc non avrebbe nemmeno messo piede a Maranello". Ma se fosse ancora vivo Ferrari quello che non avrebbe mai fatto entrare a Maranello è John Elkann
Chi non è giovane come Andrea Kimi Antonelli, o semplicemente chi si ricorda ancora l’automobilismo com’era una volta, quando l’unica elettronica era nel cervello di piloti spericolati, quando le “24 ore” erano davvero imprese da uomini duri, quando i “prototipi” sfrecciavano al Mugello e lui trionfava con la sua Fiat Abarth, non può non ricordarsi con amore di Arturo Merzario. Della sua faccia da cowboy che cavalcava i bolidi come cavalli da rodeo, lo Stetson col marchio Marlboro. Motori d’altri tempi, imprese d’altri tempi. Ma poi il tempo passa, l’unica cosa che non invecchia è la fame dei media per l’ultima polemica, per l’ultimo sputazzo ai giovani. Tipo Pietrangeli con Sinner. Ma siccome Pietrangeli se n’è iuto, ecco che c’è un nuovo ottantenne (82) da buttare in pista. Che ripescato da Rossomotori.it ha asfaltato come un gatto in tangenziale il povero Charles Leclerc, che in effetti l’aria da duro non l’ha mai avuta: “Se Enzo Ferrari fosse stato ancora vivo, Leclerc non avrebbe nemmeno messo piede a Maranello. Non lo avrebbe accolto neppure come cliente”. Però, caro Merzario, provi a inquadrare meglio la pista: se fosse ancora vivo Enzo Ferrari, quello che non avrebbe mai fatto entrare a Maranello, nemmeno da turista, è John Elkann.
CONTRO MASTRO CILIEGIA
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