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contro mastro ciliegia

Pedro Pedro Pè (e il Pidì)

Maurizio Crippa

L'allegria sfrenata che ha contagiato la sinistra italiana per il varo del governo di Sánchez in Spagna ha fattto rispolverare addirittura la vecchia hit di Raffaella Carrà. "Pedro Pè / fidati di me”

"Pedro, Pedro, Pedro / Pedro, Pè”. Ma che botta di vita, quanta allegria ha travolto il Pidì, e tutta quanta la izquierda nazionale unita, alla notizia che “Pedro Pè” Sánchez, ce l’ha fatta, è il figaccionissimo e confermato premier di Spagna, l’hombre che ha ricacciato indietro i nazisti di Vox.

 

E allora “Pedro, Pedro, Pedro / Pedro, Pè”, si è messo a cantare, via X, persino Alessandro Zan con l’allegria spensierata di Raffaella Carrà. Quella che, come la sinistra italiana, si era “innamorata / seduta stante / di Pedro, Pedro, Pedro / Pedro Pè”. Felicitaciones al caro Pedro Pè. E se anche un compassato deputato del Pd come Zan è così contento, perché non dovremmo essere felici nel piccolo avamposto brianzolo-catalanista e indipendentista di un paese in cui manco una riga d’autonomia si riesce a scrivere?

 

Perché “Pedro, Pedro, Pedro, Pedro, Pè” Sánchez, per portarsi a casa gli otto voti che serviranno a governare, ha fatto così tanti regali ai catalani che al Pd verrebbe un colpo, se accadesse qui: dal liberi tutti fiscale all’amnistia per i condannati per insurrezione come Puigdemont. Praticamente sarebbero liberi anche i venetisti che diedero l’assalto al campanile di San Marco. Ma contenti così, perché rovinare la festa al Pidì? Come cantava Raffa: “Pedro, Pedro, Pedro, Pedro, Pè / fidati di me”.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"