(foto Ansa)

contro mastro ciliegia

Il mistero della bilocazione sinodale del Nobel Parisi

Maurizio Crippa

Va dai carbonari che chiedono il cessate il fuoco all'Europa. E poi anche dal Papa per disquisire sulla crisi climatica. Dove lo troveremo la prossima volta?

La scienza, quando abbraccia la mistica da “c’è un grande prato verde”, può causare fenomeni inspiegabili nel mondo fisico, persino per un fisico. Ad esempio, la bilocazione di Giorgio Parisi, il famoso premio Nobel molto prezzemolino, come direbbe il giallista De Giovanni. Lui si occupa da par suo di “sistemi complessi”, tranne poi avere un’insana passione per le semplificazioni, quando esce dal laboratorio. Ma di certo la bilocazione, specialità di Padre Pio, eccede tutto questo. Parisi appare a una riunione di carbonari che chiedono il cessate il fuoco: ma all’Europa. E da scienziato fuori dal seminato offre un “approccio analitico” così: per quale motivo abbiamo evitato la guerra nucleare in passato? Uno direbbe: perché l’America era più forte e alla fine l’Urss ha capitolato. Niente affatto: “Perché c’è stato un discorso più generale”.

Per capire cosa intenda, c’è la bilocazione. Infatti Parisi è apparso anche al Sinodo di Papa Francesco (lui che aveva impedito di parlare alla Sapienza a Ratzinger). E ha pontificato di fine del mondo climatica e di fotovoltaico in Africa, bon, ma soprattutto ha spiegato la guerra. “Il punto di rottura è il problema della guerra, il conflitto armato con la Russia e il conflitto economico con la Cina”. Dove si bilocalizzerà la prossima volta? Due indizi.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"