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Contro mastro ciliegia

Sinner sì che è laureato

Maurizio Crippa

Evviva il super tennista di San Candido che ha raggiunto il quarto posto nella classifica Atp. Anche se tutto questo improvviso orgoglio nazionale suona insincero, vuoi mettere? In questo mondo di gente farlocca almeno un laureato vero ce l'abbiamo

In uno di quei rari momenti di patriottico entusiasmo e (in)sincera concordia nazionale, oggi a blabla unificati è stato tutto un tripudio di evviva per Jannik Sinner, il gran tennista di San Candido che in semifinale ai China Open ha battuto (anzi “ha preso a pallettate”, per dirla con Panatta) il rivale Carlos Alcaraz, il più forte del mondo, raggiungendo così il quarto posto in classifica ATP, un’impresa che al tennis italiano non era più riuscita dai tempi appunto di Panatta. Evviva evviva, ci associamo pure noi, ed è stato contento anche l’imperatore Adriano (“almeno non mi chiamerete più per chiedermi: quand’è che lo battono il tuo record?”). Insomma adesso tutta la nazione s’è scoperta tifosissima di Sinner, anche se fino alla settimana scorsa lo prendevano a pallettate e lo insultavano come traditore della patria (con quel nome austriacante!) perché s’era rifiutato di giocare in Coppa Davis. Embé? Se vuoi diventare il più forte o quasi del mondo, puoi stare a perdere tempo con la coppa del nonno? Per non essere insincero, io Sinner lo trovo inutilmente serioso e antipatico, viva Djokovic tutta la vita. Però, in questo mondo di gente farlocca, è bello che un laureato vero ce l’abbiamo anche in Italia.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"