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Contro mastro ciliegia

L'allenatore espiatorio. Il siluramento di Vilda per colpa transitiva, i nervi di Egonu o Sinner

Maurizio Crippa

Licenziato anche il mister dela nazionale spagnola femminile. E' la nuova evoluzione del furibondismo di genere, c’è sempre un commissario tecnico a cui dare la colpa. E’ il piagnisteo come nuovo sport agonistico

Non vinceva mai niente e c’è la sensazione che il trionfo ai Mondiali sia arrivato suo malgrado, non grazie a lui. Così, per un noto giornale di sinistra inglese, il licenziamento dell’allenatore della Nazionale spagnola femminile di calcio suona meglio di un giudizio di Dio: è diventato pure un giudizio sportivo. La colpa di Jorge Vilda è dunque di avere vinto nonostante le sue giocatrici lo detestassero (che colpa è?). E, soprattutto, è di aver visto lui che baciava lei: ma invece di vergare una denuncia per il tribunale di Instagram, il meschino ha taciuto. Per meglio chiarire, dacché la logica non è immediata: è stato Luis Rubiales, il presidente della Federazione, a baciare Jenni Hermoso.

Però adesso hanno licenziato pure Vilda, perché la colpa del maschio è transitiva. E se il baciator scortese aveva detto “non mi dimetto, è un omicidio sociale”, a inchiodare Vilda c’è l’evidenza di un gomblotto: una dozzina di membri del suo staff aveva dichiarato solidarietà alla baciata di straforo, e Vilda invece no. Non ha visto lui che baciava lei. L’allenatore della Spagna femminile è stato licenziato perché non ha cantato anche lui la canzone ghigliottina dell’estate. E il giornale di sinistra di un paese che da anni sopporta un ct bianco e sovranista, e che non ha mai vinto un tubo, insomma l’orribile Southgate, scrive: “Non mancherà quasi a nessuno”. Perché Vilda forse non baciava nessuna, ma stava sulle scatole a tutt*. E sarebbe la prima volta che un allenatore, per giunta vincitore, viene fatto fuori perché sta antipatico alle sue giocatrici. O meglio, solo perché ha visto lui che baciava lei. Silurato per interposta persona: la nuova evoluzione del furibondismo di genere.

Ma non sarebbe poi l’unico caso, no. Paola Egonu, pallavolista, in Nazionale ha vinto anche meno di Vilda (dopo il disastro di Tokyo e il nuovo flop agli Europei, ora ha annunciato il forfait per le qualificazioni olimpiche: pare le serva “una terapia per l’anima”). Ma alla fine a essere cacciato sarà il ct Davide Mazzanti, che magari sarà pure scarso, ma con evidenza ha la sola colpa di non avere feeling con la star e il suo clan. O, per cambiare genere e sport, ieri l’ex giocatore dell’Atalanta Maehle ha dato testualmente di brutale “dittatore” al suo ex allenatore Gasperini. Ora, Gasp può essere simpatico come la sabbia nelle mutande, ma se Maehle l’hanno spedito come un pacco in Germania, forse è perché lo scarso è lui. E i nervi fragili di Sinner, e la concentrazione farfallona di Berrettini? Sempre coccolati come “patrimoni da gestire”. Invece, per dire la verità, sono professionisti che il pubblico strapaga per essere da loro divertito. Punto. Della psiche di Sinner o del senso di Maehle per la democrazia, nulla frega. Ma così va il mondo, c’è sempre un “Ce” (Commissario espiatorio) a cui dare la colpa. E’ il piagnisteo come nuovo sport agonistico, bellezza.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"