(foto Ansa)

contro mastro ciliegia

Fiori, cannoni, studenti e cervelloni

Maurizio Crippa

Ma quale maccartismo. Il problema serio di lasciar straparlare dai pulpiti certi prof è che poi nella testa dei ragazzi si confondono le idee. E mentre in Ucraina i loro coetanei sono sotto le bombe di Putin, loro a Milano manifestano contro i "combustibili fossili, capaci di generare conflitti"

Cosa vuol farci signora mia, è un periodo così, c’è in giro tanto maccartismo. Non vogliono dargli i soldi della Rai, al prof russofono che imperversa lo stesso ogni sera in tivù. E la Generalessa del talk, orbata di tanta presenza, si lamenta: “Non condivido la decisione di escludere una voce certamente rappresentativa di un’opinione presente nella società italiana e tra gli studiosi”. Il problema però non è il maccartismo, che non c’è, ma qualcosa di più grave. Riguarda gli “studiosi” e i danni collaterali che dai loro pulpiti accademici o televisivi piovono come bombe su migliaia di zucche vuote.

Oggi a Milano, ad esempio, ci sarà uno “sciopero globale” degli studenti per “la giustizia climatica e contro le guerre e per un’istruzione ecologica”. I motivi della manifestazione sono “chiarissimi”, dicono: “Denunciare la dipendenza dai combustibili fossili, capaci di generare conflitti e portare soldi nelle tasche delle grandi corporazioni”. E dunque “fuori le multinazionali delfossile dai nostri istituti”. Ecco, a furia di certi prof, o di certi prof da talk (che sono liberi di dar voce a chi vogliono, ma non di propalare bestialità) mentre i loro coetanei in Ucraina sono sotto le bombe, invece di denunciare Putin denunciano i combustibili fossili. Un po’ di maccartismo servirebbe anche a loro.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"