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contro mastro ciliegia

Il curling d'oro e Mr. Ping

Maurizio Crippa

E' stata la mano di Dio? Forse sì. Mentre spingeva Sorrentino verso le nomination, ha spinto anche le "stone" da 18,6 chili di Stefania Constantini e di Amos Mosaner. verso la vittoria. Sì, valeva la pena non boicottare le Olimpiadi di Pechino, per fregare l'ordo del curling a Mr. Ping

E’ stata la mano di Dio? Sicuro che sì, la manina ubiqua di San Diego. Mentre a Los Angeles sospingeva alle nomination il suo agiografo preferito, nel Cubo di ghiaccio di Pechino sospingeva anche quei levigati sassoloni di granito (stones si dice, se volete tirarvela) da 18,6 chili. Sospinte, le stones, con le mani di Stefania Constantini e di Amos Mosaner fino al posto posto giusto, e soffiando pure sugli scopettini fino alla casa d’oro.  E’ stata la mano del curling. Gioia pura per noi italiani, alla faccia degli arriccianaso che borbottano “che sport sarebbe?”, perché non sanno che al curling qui eravamo appassionati già da bambini: quando non c’erano le reti del Cav. a intasare i ripetitori e si vedeva la tv svizzera in pace. E in Svizzera è uno sport nazionale, roba da spellarsi le mani.

Adesso l’Italia del curling, che in tutto sono trecento giovani e forti, in pochi anni ha messo su una squadretta olimpica mica male e zac! Dopo le medaglie nello slittino, nel fast track e in altre candide specialità nordiche, ecco che ai cinesi propagandisti che volevano vincere tutto abbiamo portato via anche questa. E dopo tutte le polemiche su andiamo o non andiamo, è meglio partecipare o boicottare, ecco la risposta: valeva la pena esserci, tanto per fregare anche il curling a Mr. Ping. 

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"