contro mastro ciliegia

Neil Young e il privilegio molto liberista di dire no a Spotify

Maurizio Crippa

I soldi cui rinuncerà, con orgoglio e fermezza, il musicista li ha già recuperati vendendo tutto il suo catalogo alla Sony

"Potete aver Rogan o Young, non tutte e due”, aveva intimato il vecchio guerriero del rock, a quelli di Spotify. Rei di trasmettere anche il podcast del celebre personaggio televisivo Joe Rogan, dagli espliciti contenuti no vax. Pronti via, Spotify ieri ha detto tanti saluti a Neil Young, la sua musica va sempre molto bene ma non come il podcast da milioni di ascoltatori.

 

Per il rocker un’altra medaglia sul petto, dopo quella, tra le tante, di aver negato l’uso di Rockin’ in the free world alla campagna elettorale di Trump. Ma siccome il mondo è pieno di fessi che la rivoluzione anti capitalista è sempre dietro al prossimo orizzonte, c’è anche  gente che ha esultato per l’addio di Neil Young a Spotify prendendola anche come una sfida al capitalismo. Dimenticando che Neil Young, hippy e libertario, con il mondo liberista della musica è sempre andato d’accordo, e i soldi cui rinuncerà, con orgoglio e fermezza, da Spotify li ha già recuperati vendendo tutto il suo catalogo alla Sony. Gli stessi soldi del mercato con cui ha sempre finanziato i suoi concerti per i farmer, le sue ricerche sulle auto non inquinanti, i suoi sogni musicali. Fare musica in un “free world”, senza mai aver dovuto pietire una comparata ala Festa dell’Unità, come capitava dalle nostre parti, è la miglior garanzia di liberà. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"