Foto tratta dal profilo Instagram @chiarabiasi

Molto meglio influencer

Maurizio Crippa

Le critiche social a Chiara Biasi che alle Iene ha urlato: “Per 80 mila euro non mi alzo nemmeno dal letto”. E poi c'è il Codacons che se la prende con Chiara Ferragni

Già la canea da sanculotti che s’era scatenata contro quella influencer, non ricordo il nome, che perculata dalle Iene aveva strillato “per 80 mila euro non mi alzo nemmeno dal letto”, mi aveva messo sull’avviso: perbacco, ha ragione a strafottere, dopotutto è il suo lavoro. Qualcuno si indignerebbe se una star dichiarasse: per meno di tot milioni di dollari il film non lo faccio? Pure Matteo Renzi, del resto, pare che per meno di centomila euro non si lavasse le orecchie la mattina. E per meno di un Pallone d’oro CR7 col piffero che è andato a Parigi. Ma ai moralizzatori e sedicenti poveri (chi è povero davvero di solito non perde tempo sugli smartphone) che una influencer guadagni tanto, anche se nessuno saprebbe ben dire che cosa fa, pare intollerabile. C’è chi dice che sia un tipico fenomeno di invidia sociale, e forse è così se parliamo di ragazzin* bercianti che vorrebbero influenzare anche loro, invece je tocca la scuola. Ma la verità è che si tratta di pura incomprensione delle dinamiche economiche. Chiara Ferragni, ad esempio, si sa benissimo che lavoro fa ed è titolare persino di svariate aziende: detto in soldoni, fa una specie di pubblicità 4.0. Rende visibili, attraverso se stessa dei prodotti. L’importante è che paghi le tasse e la pubblicità non sia ingannevole. Per il resto, business as usual. E invece, quella associazione di wannabe censori morali travestiti da difensori dei consumatori, insomma il Codacons, si è scagliata contro l’ipotesi che Chiara Ferragni vada a Sanremo: è diseducativa, hanno detto, col lavoro che fa. Basta e avanza per stare con le influencer. Il Codacons, invece, sta ancora a Carosello: tutti a nanna, che la pubblicità è consumista.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"