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Scopare da Dio

Maurizio Crippa

In Svezia le coppie che vorranno andare a letto insieme dovranno compilare l’elenco di ciò che vogliono fare oppure no. La violazione sarà equiparata allo stupro

Le tecnicalità con cui i preti sono riusciti per secoli a ritardare il momento del libero sfogo del piacere sono a tutti note, almeno per sentito dire o per retaggio di psicologia sociale. Don Bosco sfiancava i giovani con lo sport, la catechistica aveva più codici e sotto-commi di un contratto di governo giallo-verde, ora che la Cei ha mollato su quasi tutto ci riprova incentivando l’impegno politico: tornate in sezione tutte le sere, e fino a molto tardi. Ci sono voluti il Sessantotto e un paio di generazioni per accorciare i tempi del digiuno e trovare scorciatoie più avanzate, abbiamo letto compulsivamente tutto Philip Roth anche quando avevamo il fondato dubbio che si facesse prima con Playman, e adesso che tutto sembra facile, zac. In Svezia (Svezia!) faranno un contratto da pre-firmare per il quale ogni non consenso sarà stupro, e si annuncia una nuova app, uConsent si chiama, attraverso cui due che vogliono fare un po’ di baldoria prima devono compilare l’elenco di ciò che vogliono fare oppure no, e condividere le informazioni. Siccome siamo un giornale di bon ton, non dettagliamo e vi rimandiamo ai consueti elenchi di categorie che trovate gratis sui siti che sapete. Ma viene il dubbio. Ora che “sappiam quasi tutto, ora che problemi non ne hai” non è che ci ritroviamo con più paletti ritardanti (non in quel senso) di quando toccava fare lo slalom tra prescrizioni e minacce di cecità? E che faremo, se scopare diventa una insormontabile procedura burocratica online? Diremo che si stava meglio coi preti? O in una irrefrenabile orgia libertaria andremo a inchiappettare per vendetta i signori della Silicon Valley?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"