Milano, una ragazza consulta il suo smartphone in metropolitana (foto LaPresse)

La preferibilità dello smartphone sul sesso e altre cabale

Maurizio Crippa

Il 41 per cento dei francesi preferisce lo smartphone al sesso. Come quelli che votarono Sì al referendum costituzionale

Un sondaggio sulle pratiche digitali dei francesi commissionato dalla compagnia d’Oltralpe Bouygues Télécom e rimbalzato fino a qui certifica alcune esperienziali verità di cui siamo del resto già consapevoli, anche senza andare in Francia. Epperò sono cose divertenti, come i test dei settimanali dal barbiere. La risposta dei 2.206 sondaggiati che ha fatto ovviamente titolo sui giornali è quella secondo cui il 41 per cento dei francesi, campione ambosessi e al netto di qualsivoglia #balancetonporc o perversione molestante, sarebbe disposta a rinunciare al sesso piuttosto che alla connessione di rete del proprio smartphone.

 

I sondaggi, come le cene tirate tardi con gli amici, in fondo assolvono a questa unica, intima funzione: consentono di dire a un anonimo microfono statistico verità che altrove negheremmo. Ma questo a parte, è forse più sorprendente che i francesi, un popolo che un tempo sapeva bere e bere bene, dichiari al 79 per cento che preferirebbe rinunciare all’alcol per una settimana piuttosto che all’uso del proprio telefono. 

 

P.s. Il fatto che la percentuale dei francesi che rinuncerebbe al sesso per il G3 sia identica a quella degli italiani che votarono Sì al referendum costituzionale della Boschi è probabilmente una stupida casualità, e non una cabala. Ma, nel dubbio, beveteci sopra.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"