(foto LaPresse)

Il movente che mancava a Pontelagorino? L'amore, no?

Maurizio Crippa

Ecco la psichiatria ritrova il suo ruolo, il pansessualismo la sua ragion d’essere, i genitori la parte dei cattivi

Mancava il movente. Sì dai, mancava il movente. Volete che un adolescente di Pontelangorino, Europa, ingaggiasse un amico per affettare con l’ascia i genitori perché gliela menavano coi brutti voti? Nella Pontelangorino in cui è arrivata, siatene certi, la Buona scuola? No. Il settimanale Giallo, “che segue tutti i grossi casi di cronaca nera”, il movente l’ha trovato. “I coniugi Nunzia e Salvatore Vincelli osteggiavano la relazione omosessuale tra Riccardo e Manuel, potrebbero essere stati uccisi per questo”. Il folle omicidio di Pontelangorino era finito un po’ basso nelle cronache, ormai. Ora aspettiamo che salti su qualcuno a dire: per forza sono assassini, erano gay (o perlomeno interssessuali, come piace dire adesso) e vedrete che salto in alto nello scroll dei siti. Ma no, noi non lo diremo. Uno perché è una cazzata, due perché siccome ci piacciono le crime story in tv, preferiamo ragionare sugli indizi. E sulla psicologia sociale. E dunque: il movente della scuola no; ma nemmeno il movente dell’amicizia: hai visto mai che ammazzi la mamma del tuo amico perché è tuo amico? Ma se invece salta fuori che l’hai fatto per amore, ecco la psichiatria ritrova il suo ruolo, il pansessualismo la sua ragion d’essere, i genitori la parte dei cattivi. E alla fine i “mostri” torneranno alla tranquillizzante condizione di angeli caduti. Tutto questo nel giorno in cui dalla Russia arriva la notizia che picchiare moglie e figli non è più reato. Poi dice che uno si butta su Putin. O, Dio mi perdoni, persino su Trump.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"