Europei che invocano l'austerity

Giovanni Boggero

Dalla Slovacchia con rigore

    Un grande inno all'austerity. E' quello che scrivono in una lettera al quotidiano economico Handelsblatt Frank Schäffler, deputato libertario dell'FDP al Bundestag e Richard Sulik, ex presidente del Parlamento slovacco e leader del partito “Libertà e Solidarietà”. "Economisti saputelli e sinistre europee odiano rigore e austerità, puntando su programmi congiunturali e piani Marshall. Peccato che quella cui stiamo assistendo in Europa non sia affatto una politica di risparmi – scrivono con verve polemica Schäffler e Sulik - Essa fa infatti affidamento su un aumento del prelievo fiscale e non ha niente a che fare con il risparmio. Anzi, gli aumenti dell'imposizione fiscale non fanno altro che ridurre il risparmio privato, compromettendo la crescita futura".

    Un'austerity genuina, invece, è in grado di dare i suoi frutti e la Slovacchia ne sarebbe la dimostrazione: negli ultimi anni Bratislava ha dato flessibilità al suo mercato del lavoro, introdotto un sistema pensionistico privato e una flat-tax al 19%. "Le ricette dell'UE - spiegano Schäffler e Sulik – non fanno altro che distruggere i successi della Slovacchia, che per fare le sue riforme non ha avuto bisogno di nessuna Troika". Come ha riportato anche Francesco Daveri su Lavoce.info, Bratislava ha infatti impegnato circa 13 miliardi di euro per il fondo salva-Stati, una cifra che è più grande delle entrate statali del paese e che servirà a “salvare” uno stato, la Grecia, con un reddito pro-capite superiore. In conclusione, Schäffler e Sulik tornano quindi a chiedere l'abolizione del veicolo di stabilizzazione, contro il quale nel 2011 hanno condotto nei rispettivi Stati una lotta serrata.