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L'Inter è forte, ma non è roba da primi in classifica

Maurizio Crippa

Il problema di Luciano Spalletti è che ha solo quegli undici, o dodici o tredici uomini dia schierare. La situazione finanziaria di Suning è buona, ma non vuole spendere

Trump sta sconquassando l’Asia, ma per l’unico ministro della Difesa di cui ci importa davvero, le chiappe strette (come diceva il gran Lanfranco) bisogna tenerle a San Siro. Andrea Sorrentino su Rep. filosofeggia: stavolta “la traversa la colpisci tu”. Ma non è questione di culo, finora l’armata Suning di legni ne ha colpiti otto, secondi soltanto alla Roma, però quelli hanno il fattore D’Alema a menare sfiga. Quell’Icardi lì domenica all’ora del brunch non ne voleva sapere di buttarla dentro. Ma niente, è giusto così, l’AS (Armata Suning) non è roba da primi in classifica: fatevene una ragione come Di Maio con la Sicilia. Il nostro Sun Tzu di Certaldo il problema non ce l’ha con gli undici che mette sul pratone di battaglia, contro quel serbo da guerriglia totale di Sinisa. Il problema ce l’ha in Asia, dove viaggia Trump. La questione asiatica del ministro è che solo quegli undici, o dodici o tredici, ha da schierare. L’impero economico di Jindong Zhang e del giovane Steven è solido, più di quello che governa i cugini Cacciaviti (come si dirà, in cinese?), ma a parte qualche problemino proprietario e quei rompiballe dell’Uefa c’è il problema che i mandarini di Nanchino al momento non possono, né hanno molta voglia, di spendere. Sarà il Partito, saranno le camarille societarie che non sappiamo. Little Steven ha le deleghe operative per la compravendita di calciatori fino a 40 milioni di euro. Ma con quegli spiccioli, anche se hai azzeccato Vecino e The New Wall Skriniar (si chiama Milan, ma l’abbiamo già perdonato) al mercato compri broccoli e mezze calzette. E invece a Sun Tzu servirebbe un trequartista vero, o un leader spacca-centrocampo, o un… oppure un… Invece l’aria del mercato invernale è da panettone posso dell’anno scorso. E via pedalare, e bravo Toro.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"