Quando a giugno gli esperti assicuravano: "Sarà un'estate calda e poco piovosa"

Piero Vietti

E così anche luglio sta finendo, lasciando dietro a sé una pallida analogia delle estati come le conoscevamo, ma soprattutto come ci avevano detto che sarebbero diventate.

E così anche luglio sta finendo, lasciando dietro a sé una pallida analogia delle estati come le conoscevamo, ma soprattutto come ci avevano detto che sarebbero diventate: sempre più calde, secche, aride, afose, da temperature record e così via. La realtà invece, come spesso accade, si è divertita a smentire ancora una volta il riscaldamento globale. Certo, ora mi direte che il fresco di queste settimane e le piogge abbondanti sono la conseguenza dei calmbiamenti climatici, ma non mi fregate: i modelli matematici al computer, veri vitelli d'oro contemporanei, da anni avevano previsto aumento delle temperature e estati sempre più calde. Io mi limito a osservare che non è così. Scartabellando sul web, poi, ho trovato uno studio dell'Istituto di Biometeorologia del Cnr che a inizio giugno ci spiegava a quale estate saremmo andati incontro. Siete pronti?

 

[…] "le temperature saranno tra 0,5 ed 1 grado superiori alla media del 1981-2010, periodo di riferimento per questo tipo di misurazioni. Si tratta di una moderata anomalia, peraltro riscontrabile quest'anno in tutto il bacino del Mediterraneo. Il caldo sarà però accompagnato dall'umidità". Già all'inizio di giugno, ricorda la ricercatrice Marina Baldi, le previsioni per il mese corrente erano per temperature sopra la media e queste stime "erano state confortate dalle previsioni di Nasa e dei centri di ricerche Usa".  Ora arriva la conferma dell'istituto di ricerca che si spinge agli altri mesi estivi. Saranno sotto la media, invece, le precipitazioni, sia a giugno che, solo leggermente, a luglio.

 

Tutto chiaro, no? Temperature sopra la media e precipitazioni sotto la media. Uguale uguale.

 

Confortante scoprire che, un mese dopo, la stessa ricercatrice del Cnr diceva esattamente l'opposto. La forza della realtà.

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  • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.