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Due dubbi sul voto last minute

Massimo Bordin

Sull’esito elettorale è dunque ragionevole essere incerti e ogni retroscena può impazzare fino a domenica e oltre, proponendo sviluppi e accordi fra i più i vari e improbabili

L’ultima settimana elettorale porta a pensare a quell’inglese che sosteneva come le previsioni più difficili fossero quelle che riguardano il futuro. Ilvo Diamanti ieri su Repubblica ci ha ricordato che fra gli elettori che nei sondaggi sono schedati fra gli indecisi, sono molti a decidere all’ultimo momento, una sorta di voto last minute che avrà come sempre il suo peso. Sull’esito elettorale è dunque ragionevole essere incerti e ogni retroscena può impazzare fino a domenica e oltre, proponendo sviluppi e accordi fra i più i vari e improbabili.

 

Un aspetto del dopo voto però è praticamente sicuro. Si tratta del preciso momento in cui avremo ritirato il documento dopo aver riconsegnato la matita e imbucato la scheda. Ci chiederemo quante possibilità di annullamento potrà avere il nostro voto per un errore commesso involontariamente. Capiterà a tutti, tranne ai politologi, che su queste cose sono sempre molto sicuri. Le persone normali, di fronte a una scheda mai avuta prima per le mani, finiranno per trattarla con molta circospezione e dopo averla imbucata si avvieranno verso l’uscita considerando l’ipotesi di aver sbagliato qualcosa. E’ inevitabile che un nuovo sistema elettorale determini reazioni di questo tipo, meno normale invece è che tutti convengano che il Parlamento che eleggeremo dovrà per prima cosa cambiarlo con un altro, nuovo di zecca. Per poi magari andare a rivotare a breve. Come per i rasoi, ci stiamo abituando ai sistemi elettorali usa e getta.

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