La modifica al regolamento grillino è una stupidaggine?

Massimo Bordin
Oggi iniziano nel sacro blog dei 5 stelle le votazioni sulle modifiche del loro “Non Statuto” e del loro regolamento. Ho letto su Twitter una valorosa collega che criticava l’attenzione dedicata già ieri dai media all’evento e chiedeva, un po’ retoricamente, come ci si potesse occupare di simili stupidaggini.

Oggi iniziano nel sacro blog dei 5 stelle le votazioni sulle modifiche del loro “Non Statuto” e del loro regolamento. Ho letto su Twitter una valorosa collega che criticava l’attenzione dedicata già ieri dai media all’evento e chiedeva, un po’ retoricamente, come ci si potesse occupare di simili stupidaggini. L’approccio può apparire eccessivamente severo. Anche ammesso si tratti di stupidaggini, e certo se ne può largamente convenire, sono pur sempre questioni che in qualche modo incrociano il consenso di un elettore su quattro, almeno finora. Longanesi diceva che un imbecille resta un imbecille, due imbecilli restano due imbecilli, centomila imbecilli sono una forza storica. Nel caso, la cifra è largamente superata dunque non si può parlare di stupidaggini ma se mai preoccuparsi.

 

Fortunatamente però nemmeno questo è forse necessario. Posta attenzione non prevenuta alle modifiche in votazione, si capisce, da quello che pubblica il blog di Grillo, che il punto centrale della scelta rimanda a una versione del regolamento “con espulsioni” o una sua revisione “senza espulsioni” che però, a leggere bene, contempla la possibilità di sospensioni a tempo indeterminato. Insomma, dopo i successi di Roma e Torino e il bagno di folla palermitano, la prima preoccupazione sembra essere cercare il miglior sistema per cacciare gli iscritti indegni. La versione 2.0 dell’antico brocardo stalinista “epurandosi il partito si rafforza”. Più che una stupidaggine, una farsa. Anche se, a pensarci bene, la conclusione della kermesse con una spia russa in videoconferenza non promette nulla di buono.

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