Muraro, Raggi e i giochi di parole

Massimo Bordin
Quando autorevoli esponenti del Movimento 5 stelle dicevano alla stampa che non risultava loro nulla a carico della Muraro, o raccontavano una balla oppure sindaco e assessore li avevano tenuti all'oscuro.

Dunque emerge in sede di audizione parlamentare come l’assessore Muraro fosse iscritta nel registro degli indagati già da aprile. Questo è un fatto. Nella stessa audizione l’assessore ha ammesso di essere venuta a conoscenza dell’indagine che la riguardava a luglio, tre mesi dopo, quando il suo legale  ha ricevuto la risposta dalla procura, interpellata in merito. Anche questo è un fatto, documentato. Dunque quando, praticamente fino a ieri l’altro, Muraro ha continuato a dire di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia, giocava sulle parole. Non lo ha ricevuto finché non ha chiesto informazioni in merito. Meno di due settimane dopo la sua nomina ad assessore Muraro era perfettamente informata della sua situazione giudiziaria e infatti ne aveva parlato al sindaco, come la stessa Raggi ha spiegato alla commissione parlamentare. Il sindaco, avvocato civilista, ha ritenuto non sufficienti e chiari gli elementi forniti dalla procura, avuti in visione, riservandosi il giudizio nell’attesa di leggere ulteriori carte.

 

Per quanto civilista, l’avvocata Raggi non può ignorare che ulteriori carte non verranno dalla procura fino a una eventuale richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione. Infine, quando autorevoli esponenti del Movimento 5 stelle dicevano alla stampa che al momento non risultava loro nulla a carico della Muraro e quindi nulla avevano da dire, o raccontavano una balla ai giornalisti, non sarebbe comunque reato, oppure sindaco e assessore li avevano tenuti all'oscuro. Fin qui i fatti. Definire tutto ciò un comportamento lineare e trasparente pare azzardato.

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