editoriali

Femministe contro la Ley trans

Redazione

In Spagna dissenso a sinistra sul genere che rimpiazza il sesso biologico

Dopo due anni di divisioni nella sinistra spagnola, il governo di Madrid ha approvato la “Ley trans”. Uno smacco per il Movimiento feminista, che riunisce cinquanta organizzazioni di tutta la Spagna e che si è mobilitato contro la legge. Secondo le femministe spagnole, la nuova norma sarebbe “una battuta d’arresto nella protezione dei diritti delle donne”. Pietra dello scandalo: l’autodeterminazione di genere introdotta dalla legge che fa piazza pulita degli attuali requisiti necessari al cambio di genere, ovvero niente più visita psicologica, niente più referto medico e niente più obbligo di sottoporsi a cure ormonali per due anni.

 

Da oggi basterà la sola espressione di volontà per modificare lo stato civile. Tra i quattordici e i sedici anni sarà richiesta l’autorizzazione dei genitori e tra i dodici e i quattordici anni quella giudiziaria (dai sedici anni è libero). Il governo aveva già approvato una norma secondo cui le minorenni possono abortire senza il consenso dei genitori. “La registrazione del sesso (elemento oggettivo) viene sostituita dalla registrazione del genere (personalità)”, spiega il País. “Il sesso biologico – ai fini della norma – è considerato una finzione opprimente, mentre l’affinità con gli stereotipi sessisti (mascolinità/femminilità) è considerata la vera identità della persona, il suo vero sesso”.  

 

Di “femminismo che vìola i diritti delle donne anche se mascherato da progressismo” ha parlato l’ex vicepresidente del Psoe Angeles Alvarez.  A opporsi anche una famosa filosofa di sinistra come Alicia Miyares, che parla non solo di “imperialismo culturale” e di “cancellazione delle donne”, ma accusa Podemos di essere “afflitto dal virus del postmodernismo e del relativismo culturale”. Sul gender è saltata la tradizionale divisione destra e sinistra, laici e cattolici. A opporsi alle sue derive ora è un movimento trasversale ed eterogeneo accomunato dalla stessa paura e  domanda: esistono ancora le donne?

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