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Xiaomi Mi 9 in prova dopo quattro mesi: uno smartphone con specifiche al top e (ancora) al giusto prezzo

Giuseppe Parente

Abbiamo provato a lungo il telefono top di gamma della casa cinese: un dispositivo che non delude e che resta tra i migliori per rapporto qualità e prezzo

Dopo averlo visto qualche mese fa alla presentazione ufficiale (Qui nostro articolo), abbiamo avuto modo di provare a lungo Xiaomi Mi 9, il top di gamma (per questo inizio di 2019) della casa cinese. Lo scopo principale di questa prova è stato quello di capire se il Mi 9 è in grado di competere con gli altri top di gamma che costano anche il doppio. La risposta non è semplice ma sicuramente alcuni criteri possono aiutare ad arrivare una risposta. Ma procediamo con ordine.

Partiamo anzitutto dalle specifiche tecniche complete di Xiaomi Mi 9, tutte di fascia alta: processore Qualcomm Snapdragon 855, CPU octa-core Kyro 485 con processo da 7nm con frequenza fino a 2,84 GHz, GPU Adreno 640. Memoria 6GB+128GB o 6GB+64GB, RAM LPDDR4x 2133MHz dual-channel e ROM UFS2.1. Display Samsung AMOLED Full Screen da 6.39" 2340 x 1080 FHD+ a 403 PPI, con luminosità a 600nit, con Gorilla Glass 6 e support HDR. Fotocamera posteriore tripla camera Sony ultra-grandangolare da 48MP (principale da 48MP con Sony IMX586 apertura 0,8μm ƒ/1,75, teleobiettivo da 12 megapixel con apertura 1,0μm ƒ/2,2, obiettivo grandangolare da 16MP con apertura 1,0μm ƒ/2,2) con zoom ottico 2x e zoom digitale 10x, modalità notturna, modalità bokeh, modalità ritratto, modalità Pro, e scene con AI. Video con stabilizzazione EIS e in slow motion a 960 fps, registrazione 4K a 60fps/30fps, registrazione 1080p 60fps/30fps. Fotocamera frontale da 20MP con HDR, modalità Bellezza con AI. Sensore di impronte integrato nel display. Batteria da 3300mAh, con ricarica veloce e ricarica wireless 20W e via cavo fino a 27W, supporto a QC3.0, QC4.0 e QC4+. Dual SIM con supporto simultaneo a 4G e dual SIM VoLTE HD. Bande di rete supportate 4G LTE FDD B1/2/3/4/5/7/8/12/20/28, LTE TDD B38/B39/B40, 3G WCDMA B1/B2/B4/B5/B8, TDSCDMA B34/B39, CDMA EVDO BC0, 2G GSM B2/B3/B5/B8, CDMA 1X BC0. Wi-Fi 802.11a/b/g/n/ac a 2,4 e 5 Ghz. GPS a doppia frequenza con GLONASS. NFC con supporto ad Android Pay. Sistema operativo MIUI 10. Dimensioni: altezza 157.5mm, larghezza 74.67mm, spessore 7.61mm, peso 173g.

Il primo criterio da cui partire è come va questo smartphone nell’uso quotidiano. E c’è da dire che il Mi 9 va molto bene, non delude sotto nessun punto di vista e vi troverete sempre con un dispositivo pronto, reattivo e dotato di tutto quello che serve per una esperienza d’uso appagante: bel design, bei materiali, ottimo display e belle foto. Tutto gira bene e con i vari aggiornamenti che si sono susseguiti, sono stati anche risolti alcuni piccoli bug ed è stata migliorata la fluidità generale della UI e delle applicazioni. Insomma, un dispositivo da consigliare, che non deluderà e che è offerto a un prezzo molto conveniente.

Entrando nel dettaglio delle singole funzioni, sicuramente emerge qualche rinuncia, d’obbligo se si vuole mantenere accessibile il prezzo. Manca la stabilizzazione ottica della fotocamera, manca l’impermeabilità all’acqua e la resistenza alla polvere, manca l’audio stereo, manca l’espansione di memoria, manca il jack audio (anche se oggi è consuetudine tra quasi tutti i top di gamma) e resta il problema delle notifiche che non persistono in primo piano (ma questa è più una scelta software che una mancanza). In questo caso il punto è capire se tutto ciò è determinante per l’acquisto. Di per sé, la risposta è no: si tratta in gran parte di feature facilmente rinunciabili (salvo chi abbia specifiche esigenze). Perché è evidente che chi vuole tutto a ogni costo dovrà, per l’appunto, accettare di affrontare qualsiasi costo (arrivando, come detto, a spendere anche il doppio).

Tuttavia, come già detto qualche tempo fa per il Redmi Note 7 ( Qui nostra prova ) , la valutazione del Mi 9 non si riduce unicamente all’ottimo rapporto qualità e prezzo. Sarebbe riduttivo. Perché il Mi 9 è un gran bel telefono a prescindere dal prezzo. Certamente la concorrenza è più agguerrita di prima (ad esempio, rispetto ai tempi del Mi 8), ma Xiaomi mantiene il livello e riesce a offrire un bel top di gamma a un prezzo accessibile a tutti. Inoltre, si tratta di un dispositivo con alcuni punti di forza interessanti: la tripla fotocamera fa delle ottime foto e l’unione dei 48 megapixel, del grandangolo e dello zoom ottico 2x riesce a divertire in molte occasioni, offrendo una camera molto versatile e sfruttabile in tante occasioni (si pensi alla notevole possibilità di fare crop); l’autonomia è molto buona, grazie alle ottimizzazioni della MIUI; materiali, design e peso sono piacevoli e lo rendono uno smartphone versatile.

Insomma, in poche parole si può dire che il Mi 9 è indubbiamente un top di gamma e lo è con qualità e intelligenza, avendo ciò che è indispensabile e rinunciando a ciò che può essere secondario e questo è proprio quello che molto spesso gli utenti chiedono. Certamente il prezzo è quasi imbattibile e con 449 euro a listino (street price odierno intorno a 350 euro) ci si porta a casa uno smartphone che non vi deluderà in praticamente nessuna circostanza. Certo la fascia media incalza, a partire dal già citato fratellino minore Redmi Note 7, che a meno della metà del prezzo offre un telefono di livello poco inferiore. Ma una cosa è certa: l’avvento di Xiaomi in Europa ha spaccato un mercato e spostato equilibri che ormai si stavano consolidando troppo, con una ascesa ormai inarrestabile dei prezzi. Ora vedremo quali saranno le sorprese per la seconda metà del 2019 e se il brand cinese sarà in grado di alzare ancora di più l’asticella dell’offerta di prodotti a prezzi molto più bassi dei concorrenti e soprattutto vedremo quali saranno le mosse degli altri, Honor/Huawei in particolare (ban e lotte geopolitiche permettendo).

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