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Toccare il cielo con una Ferrari: il sogno italiano sull'attico viennese
L’auto di lusso parcheggiata sulla terrazza scatena le proteste dei vicini e l’intervento della polizia. Un gesto privato trasformato in caso pubblico. Un piccolo assaggio di italianità, tra mormorii dei vicini, denunce anonime, tracotanza delle autorità
Diceva di voler portare un tocco d’Italia nel quartiere, l’imprenditore austriaco che ha parcheggiato la Ferrari sul terrazzo di casa sua, a Vienna. La scena dell’auto che viene imbragata e sollevata è diventata virale sui social quasi quanto quella dell’auto che, posteggiata davanti a tavolo da giardino e altalena, viene così trasformata in elegante oggetto di arredamento per esterni (io, che sono più modesto, ho una sdraio pieghevole e un barbecue che non uso mai). Naturalmente però i vicini hanno protestato e, altrettanto naturalmente, le forze dell’ordine sono intervenute a dire all’imprenditore che l’auto non poteva stare lì, che c’erano problemi di sicurezza, che bla bla bla. Il risultato è dunque che un individuo, che possiede un’abitazione e una vettura, non può collocare la propria vettura dove gli pare, non può arredare la propria abitazione come gli pare, non può pagare coi propri soldi un servizio disponibile sul mercato per organizzare gli affari propri come gli pare; ma deve sottostare ai mormorii dei vicini, alle denunce anonime, alla tracotanza delle forze dell’ordine che mettono becco nei fatti suoi, allo stato che impone una multa per – non ho capito se per il fatto di possedere una Ferrari o di disporre di un terrazzo abbastanza ampio da parcheggiarcela. Voleva un tocco d’Italia, questo imprenditore austriaco? L’ha avuto e come.
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