
Ansa
Bandiera Bianca
L'eterno Blair e lo spostamento dell'asse progressista
L’ex primo ministro inglese era considerato l'alfiere dell'innovazione. Oggi appare conservatore, ma solo perché è il mondo ad avere cambiato traiettoria. Il progresso, dopotutto, ha una memoria corta
Zoe Williams, una delle più argute columnist del Guardian, pone un problema di non poco conto: come abbiamo fatto, dice in sostanza, a illuderci che Blair fosse progressista, se adesso esprime scetticismo sulle politiche verdi, dopo avere già stigmatizzato la cosiddetta cultura woke? Come abbiamo fatto a ritenerlo addirittura l’araldo della nuova sinistra? Trovo che la sua domanda colga perfettamente il punto riguardo alla galassia progressista. È indubbio che Blair sia stato uno dei pochi personaggi storici di cui ci abbia effettivamente gratificato questo secolo, che tracima di celebrità fugaci e inutili. Altrettanto è indubbio che avesse ragione il giovane David Cameron quando, durante un dibattito parlamentare, lo apostrofò dicendo: “You were the future once”.
Ciò che è accaduto è esattamente questo; il futuro è passato, quindi Blair, mantenendo posizioni nel complesso sensate, ha visto spostarsi l’asse politico fino a venire oggi ritenuto passatista e codino. Il guaio è che i nostri rapporti col progresso sono in larga parte illusori. Quando ci viene prospettata una novità, in termini di politiche o di diritti, ci illudiamo che sia un punto d’arrivo, e che chi la ventila sia il profeta di una nuova epoca di pace e prosperità: è successo a Blair così come agli innumerevoli idoli che la sinistra mondiale ha partorito e divorato con avidità adolescenziale. Il progresso, tuttavia, regredisce: oggi nessuno riterrebbe di sinistra-sinistra un politico che proponesse un giorno di riposo a settimana, il riconoscimento del voto a tutti i maggiori di anni ventuno, la libera adesione a una religione minoritaria purché stabilita dal capofamiglia; nessuno ricorda che un tempo sono state fondamentali battaglie di civiltà, che sembravano condurre a una nuova età dell’oro. Tutto ciò che è moderno, basta avere un po’ pazienza, passa di moda.