(foto LaPresse)

Bandiera bianca

Cortocircuito sui voti in condotta

Antonio Gurrado

La stretta sui voti per il comportamento a scuola era necessaria. Ma il 6 non redimerà i teppisti e l'8 può finire per premiare gli studenti manichini a discapito dei più curiosi e polemici. Spunti

Se da un lato era necessaria la stretta (neanche strettissima) sulla condotta scolastica, introdotta dal ministro Valditara, dall’altro chi lo spiega agli studenti che, ormai da tempo immemorabile, il 6 nelle altre materie garantisce di sfangarla, mentre il 6 in condotta no? Chi glielo spiega che col 6 in matematica passano un’estate serena, mentre col 6 in condotta si beccano il debito formativo? Come la mettiamo con l’elaborato di educazione civica da consegnare a settembre: sarà valutato per la forma, magari copiata da Chat GPT, per le buone intenzioni, per l’utilizzo di formule penitenziali o per il semplice fatto di avere avuto lo sbattimento di farlo, come punizione fine a sé stessa? E poi, se uno prende 6 in condotta perché è un teppista (quello che aveva sparato coi pallini di gomma a una prof di Rovigo aveva preso 7), siamo sicuri che a redimerlo basti un elaborato?

Il vero mistero però riguarda l’8 in condotta
. Che di solito viene messo a quelli bravi ma un po’ irregolari, nell’ottica di docenti che identificano la condotta con la disciplina, quindi premiano manichini e pesci lessi a discapito di chi pone domande, polemizza, pensa di testa sua. Con l’8 in condotta, adesso, si possono perdere tre punti di credito scolastico mettendo a rischio il 100 alla maturità, anche se magari si ha una media eccellente in tutte le materie. Chi lo spiega agli studenti che, a scuola, studiare ed essere intelligenti conta meno di restare immobili?

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