Bandiera Bianca

Cari studenti, se volete occupare le scuole scegliete motivi più appropriati

Antonio Gurrado

Il dibattito sulle occupazioni dei licei si concentra sul motivo sbagliato: il punto non è l'opportunità di ripagare i danni ma le ragioni delle proteste

Anche tutto il dibattito sulle occupazioni dei licei si concentra sul motivo sbagliato, ovvero sull’opportunità che chi causa dei danni li paghi. Certo che li deve pagare, cosa vuole, un premio? La vera questione giace piuttosto nei futili motivi che i ragazzi scelgono per protestare: motivi astratti, magari elevati, sicuramente ben più grandi di loro e non risolvibili con un’occupazione. Perché non protestano invece per il fatto che la scuola è una filiera improduttiva, in cui lavorare o non lavorare alla fin fine non fa gran differenza? Perché non protestano per il fatto che gli stipendi dei docenti premino l’anzianità e non il merito? Perché non protestano contro gli insegnanti che non conoscono la materia che insegnano? Contro le segreterie in cui le pratiche si arenano? Contro le circolari scritte in italiano stentato? Contro una scuola che, pur di mandare avanti più o meno tutti, in larga parte non prepara più adeguatamente né al lavoro né all’università, facendo sprecare cinque anni di vita? Forse temono che in questo caso, se le loro proteste venissero accolte, a loro non converrebbe?

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